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Superlega dal 2024: Bernd Reichart fissa la data. Sfida alla Uefa Champions League

Bernd Reichart, nuovo Ceo di A22 Sports Management, cui è stato affidato lo sviluppo commerciale del progetto della Superlega, ha aperto al nuovo campionato a partire dalla stagione 2024/25. Proprio quando la Uefa lancerà il nuovo format della Champions League

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Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Superlega dal 2024: Bernd Reichart fissa la data. Sfida alla Uefa Champions League

Superlega, nessun passo indietro: Juventus, Real Madrid e Barcellona – capofila tra le big del calcio internazionale – rilanciano il progetto che dovrebbe rivoluzionare la storia del gioco più seguito al mondo e lo fanno affidandosi a una nuova figura manageriale, il chief executive officer Bernd Reichart.

Appena nominato, il Ceo 48enne ha immediatamente chiarito intenti e obiettivi. Il compito di Reichart sarà quello di sviluppare un percorso commerciale, comunicativo e professionale con ciascuna delle componenti interessate: le Istituzioni, in primis, e le società di calcio a ruota senza trascurare calciatori, media e tifosi. Save the date: 2024/25, è la stagione sportiva che ci si è dati quale traguardo ambizioso per far partire il progetto. Lo ha confermato lo stesso Reichart nel corso di una intervista rilasciata al Financial Times: “Il 2024/25? È ragionevole…”. La sfida alla Uefa, che pareva archiviata un anno fa, resta quindi aperta.

Superlega: 19 aprile 2021, l’annuncio dei club. Nasce il progetto

Era da poco passata la mezzanotte, lo scorso 19 aprile 2021: da poco concluse le interviste del post partita al Maradona di Napoli, la 31esima giornata di serie A aveva sentenziato il pareggio del big match. Napoli-Inter 1-1, guizzo di Eriksen a porre rimedio – sponda nerazzurra – all’autorete di Handanovic. Analisi, moviola, interviste: tutto in archivio. Il botto, da lì a venire: “Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori”.

Fuori i nomi: Juventus, Inter, Milan, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester United, Manchester City, Tottenham. Altri tre club fondatori si sarebbero aggiunti successivamente e, ai 15 complessivi, si sarebbero affiancati – anno dopo anno – altri 5 club internazionali in base ai risultati ottenuti la stagione precedente.

Superlega: 21 aprile 2021, il triste epilogo e le scuse dei club

Uno stravolgimento totale, quindi: nel nome dell’insostenibilità economica dell’Azienda calcio – le cui perdite complessive ammontavano a 5 miliardi di euro – occorreva intervenire per dare respiro alle casse dei club e garantirsi una sostenibilità finanziaria in grado di innescare un circolo virtuoso. Coinvolta nel progetto JP Morgan con un prestito di 3,5 miliardi – da dividersi tra i club con quote comprese tra i 100 e i 350 milioni – da intendersi restituito in 15 mesi.

20 squadre divise in girone a sfidarsi in gare di andata e ritorno di cui solo 10 qualificate per la fase finale e tanti saluti alla Champions League. Immediate le reazioni fermamente contrarie: la Uefa prima tra tutte, poi le federazioni nazionali, la Fifa e, infine, i tifosi. Il movimento di rivolta nasce immediatamente e cresce a dismisura nel corso delle ore: arrivano le prese di posizione di big club quali Bayern Monaco e Psg, arrivano i dietrofront delle squadre inglesi dopo la netta opposizione del Governo britannico, arriva a ruota i passo indietro delle altre società con tanto di comunicato di scuse. Naufraga tutto. Anzi no.

Chi è Bernd Reichart, nuovo Ceo di A22 Sports Management

Tedesco, classe 1974 Reichart nasce a Scheidegg, in Baviera e conclude l’iter scolastico all’ Università di Costanza. Esperienze di studio anche a Salamanca e nel North Carolina, passione per il calcio giocato – era un discreto difensore – e curriculum di lavoro che comincia con l’esperienza in UFA Sports ad Amburgo, per proseguire a Madrid in qualità di Marketing Manager di Sportfive.

E’ lui a seguire l’accordo di sponsorizzazione tra il Real Madrid e il gruppo Siemens. Head of Investor Relations di Antena 3, affiliata di RTL Group, poi Managing Director Multichannel; nel 2013 diventa AD di Vox e fa ritorno in Germania. Lunga carriera, quindi, spesa tra comunicazione e sport, ultimo domicilio professionale conosciuto RTL Deutschland Group, una delle principali società di media in Europa. Le prime dichiarazioni di Reichard in merito al nuovo incarico sono distensive, concilianti con gli altri soggetti protagonisti del settore:

“L’attuale situazione del calcio europeo per club è segnata da diverse sfide, che non si risolveranno da sole. Lo sport che tutti amiamo beneficerà di un dialogo onesto e aperto, senza restrizioni, su un futuro più luminoso attraverso una profonda riforma”. Va tuttavia ricordato che in sede europea è aperto un procedimento – la cui sentenza è attesa per il 2023 – presso la Corte di giustizia che trae presupposto dalla legge sulla concorrenza e si muove intorno alla legalità o meno dell’attuale monopolio della Uefa sulle competizioni europee per club.

“Superlega per tutti: attraente, divertente, eccitante ed economica”

A Reichart spetta sicuramente un compito arduo: raccogliere consensi in una pletora di interessati che, non più tardi di un anno fa, avevano espresso netta contrarietà o forte perplessità per questa rivoluzione copernicana in salsa pallonara. “Credo in un dialogo attivo ed esteso – ha detto il Ceo in una intervista a Bild – per creare un modello sportivo sostenibile per il calcio europeo. Il nostro obiettivo è parlare con i club di una competizione più attraente, più divertente, più eccitante, più giusta ed economica. Sarà una competizione aperta a tutti e ciascun club europeo deve potersi qualificare”.

La sfida, nemmeno troppo indiretta, alla Uefa

L’intento di Reichart e della A22 Sports Management, quindi, è quello di far nascere la Superlega per la stagione 2024/2025. Guarda caso, stesso momento in cui la Uefa ha previsto una serie di novità rispetto alla formula della Champions League. Presupposti e obiettivi? Tutt’altro che dissimili rispetto a quelli perseguiti con la Superlega: competizione più aperta e di maggiore appeal, pensata con la necessità di tutelate le leghe nazionali.

Il format prevede di passare da 32 a 36 squadre; dalla fase a gironi si passa a quella a campionato e ogni squadra giocherà un minimo di 8 partite, quattro delle quali in casa. Le prime otto accedono alla fase di eliminazione diretta, le classificate dal nono al 24esimo posto affronteranno uno spareggio in due gare per avere accesso agli ottavi di finale.

Progetto, questo, ritenuto insufficiente per consentire una effettiva redistribuzione dei ricavi: pensiero non condiviso dalla componente politica di Bruxelles che, attraverso le parole del vicepresidente della Commissione Ue al Parlamento europeo, Margaritīs Schoinas, ha ribadito come il circuito della Superlega sarebbe in realtà chiuso, elitario e distante dal modello europeo dello sport.

Parole che vanno ad affiancarsi a quelle di Aleksander Ceferin, presidente Uefa, il quale ha recentemente ribadito che quella della Superlega sia stata “un’idea sciocca che ha cercato di rovinare il calcio. Ne parlava al passato, Ceferin, cui toccherà ora quantomeno riformulare – se non il pensiero – quantomeno i tempi verbali. Insomma, qui Superlega, mr. Reichart abbiamo più di un problema: tanto basta per capire quanto il compito del nuovo Ceo di A22 Sports Management sia tutt’altro che semplice.

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