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Superlega, il presidente Uefa attacca Agnelli e minaccia i giocatori

Nella conferenza stampa, Ceferin ci è andato giù pesantemente: "Sono gli interessi di una dozzina, non vorrei chiamarli quella sporca dozzina".

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La nascita della Superlega ha scosso il mondo del calcio. Nelle ultime ore, diversi personaggi di spicco del pallone si sono opposti alla nuova competizione. Una dimostrazione di lealtà sportiva che il presidente dell’Uefa Ceferin ha omaggiato nella conferenza stampa a Montreux: “Vorrei ringraziate tutta la famiglia del calcio, anche i club, tranne quei 12. E grazie ai governi. Questa idea della Superlega è uno sputo sul viso di quelli che amano il calcio. Non lasceremo che ci portino via il calcio”.

Ceferin ha attaccato pesantemente i 12 club coinvolti (tra cui Juventus, Milan e Inter), spiegando la differenza tra la Uefa e la Superlega: “Uefa distribuisce il 90% dei ricavi reinvestendoli nel calcio. Uefa non è solo una questione di soldi, la Superlega sì. Sono gli interessi di una dozzina, non vorrei chiamarli quella sporca dozzina. Il principio di base non può cambiare, la solidarietà è qualcosa di eterno. Ma per qualche persona la solidarietà non esiste, l’unica cosa che esiste è il denaro nelle loro tasche”.

La battaglia tra la Uefa e la Superlega è appena iniziata: “La Uefa e il mondo del calcio sono uniti contro questa proposta orribile che è stata portata avanti da pochi club europei che seguono soltanto idea dell’avidità. Il mondo del calcio unito, governi uniti, tutti uniti contro questo progetto senza senso”.

Non solo, Ceferin ha “minacciato” anche i giocatori. Chi appoggerà il nuovo torneo, subirà un duro colpo: “I calciatori che parteciperanno alla Superlega non giocheranno né il Mondiale né in Europa. Non potranno rappresentare le squadre nazionali”.  

Dopo l’esposizione della nuova Champions League dal 2024 a Montreux, Ceferin ha attaccato il presidente della Juventus: “Ne ho viste tante nella mia vita, ero un avvocato penale, ma non ho mai visto persone del genere… Non parlerò molto di Andrea Agnelli: la più grande delusione di tutte. Mai visto una persona che potesse mentire così di continuo. Ho parlato con lui sabato pomeriggio, mi ha detto che erano solo voci, di non preoccuparmi, che mi avrebbe richiamato in un’ora. Ha spento il telefono… Il giorno dopo ha fatto l’annuncio. Solo una piccola parte del mondo del calcio è corrotta. Accecata da avidità, a cui del calcio non interessa. Alcuni club non pensano alle reti segnate ma ai loro conti in banca. Ho conosciuto pochi bugiardi e molte buone persone. Non abbiamo pensato che ci potessero essere dei serpenti nella nostra squadra”.

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