Gioie e dolori, fallimenti e riscatti. Lo sport sa raccontare mille storie, ognuna diversa dall’altra. Quella di Simone Alessio alle Olimpiadi di Parigi ha un sapore davvero dolce. Dopo aver mancato l’appuntamento con la finale per l’oro, il 24enne livornese si è andato a prendere la medaglia di bronzo nel Taekwondo – 80kg. L’azzurro ha infatti battuto l’americano CJ Nickolas nella cosiddetta finalina vincendo entrambi i round. Per Prince, così come è soprannominato, si tratta del primo trionfo olimpico in carriera.
- Parigi cancella Tokyo: Alessio è sul podio
- I record di Simone Alessio prima del bronzo
- Dalle fortune di Prince alle sfortune di Dell'Aquila
Parigi cancella Tokyo: Alessio è sul podio
Da Tokyo a Parigi per Simone Alessio è cambiato il mondo. Tre anni fa in Giappone il taekwondoka azzurro si era fatto eliminare ai quarti di finale toppando sostanzialmente l’evento. A distanza di tempo il giovane livornese, sebbene in carriera abbia ottenuto diversi successi, sentiva di dover cancellare quella macchia e l’occasione francese era troppo ghiotta per andare sprecata. Il bronzo, 34esima medaglia italiana, è un premio alla resilienza dell’atleta, il riscatto voluto, sognato e trovato.
I record di Simone Alessio prima del bronzo
Esiste il taekwondo prima e dopo Simone Alessio. Proprio grazie al toscano cresciuto in Calabria nel 2019 l’Italia ha vinto il suo primo oro in questa disciplina ai campionati mondiali, traguardo poi bissato a Baku nel 2023. E sempre Alessio nel 2022 è stato il primo italiano a vincere un Grand Prix nell’edizione di Roma 2022, a due settimane dal titolo di Campione Europeo negli 80 kg. Insomma, ci troviamo di fronte a un grande atleta, per il quale il bronzo parigino non può costituire certamente una sorpresa, ma che disegna sul volto del campione lacrime di gioia.
Dalle fortune di Prince alle sfortune di Dell’Aquila
Simone Alessio è soprannominato Prince, per la sua fede giallorossa nei confronti della quale non ha mai fatto mistero. Basta spulciare sul suo account Instagram per trovare conferme. Ma il taekwondoka non è stato l’unico a tentare la scalata olimpica in questa disciplina. Ci ha provato, purtroppo senza fortuna, pure Vito Dell’Aquila fermato non da un avversario ma dalla sfortuna. Il 23enne pugliese si è infatti infortunato e ha dovuto dare forfait rinunciando proprio alla finale per il bronzo. Un vero peccato.