Nella giornata dei pareggi e degli 0-0, alla regola non si sottrae il derby di Roma. Nessun gol all’Olimpico e situazione immutata nella corsa alla Champions: le due squadre salgono a 61 punti, uno in più rispetto all’Inter. Risultato giusto al termine di una gara molto intensa e combattuta, ma con poche occasioni da rete, tutte concentrate nel finale, con le squadre stanche dopo aver corso per 90’ senza esclusione di colpi e con pochi tatticismi. Il copione tattico e psicologico è quello previsto: la squadra di Inzaghi è carica di rabbia per l’eliminazione e pressa in modo feroce, dall’altra parte la Roma pare “appagata” dall’impresa contro il Barcellona e fatica a trovare le contromisure. Il risultato è un primo tempo a mille all’ora, nel quale la Lazio corre a perdifiato e a tutto campo, la Roma risponde con lo stesso modulo che ha stregato il Barcellona e con la difesa altissima. Alla fine, sul piano tattico, vince ancora Di Francesco, che con la sua difesa altissima riuscirà a mettere in fuorigioco gli avversari per ben otto volte e, preso campo alla distanza, anche a creare la migliore delle occasioni da rete con un filtrante di Nainggolan per Bruno Peres, il cui diagonale si spegne sul palo. Dalla parte opposta, invece, poca lucidità e di fatto nessun pericolo portato ad Alisson.
Il tempo per riprendere fiato 15’, poi si riprende con lo stesso copione: tanta corsa e poca lucidità, con parecchi errori e numerosi falli. Le occasioni restano poche, ma a dispetto di chi immaginava una Lazio più stanca per aver giocato due giorni dopo in Europa, a destare la migliore impressione è sempre la squadra di Inzaghi, che pressa con cuore e generosità rendendo vani i tentativi della Roma di abbassare i ritmi con il possesso palla. Le migliori occasioni sono allora proprio dei biancocelesti, ma Immobile conferma di attraversare un momento poco brillante, non approfittando di un liscio dell’eroe di Champions, Manolas, e poi calciando sul fondo in diagonale su buona apertura di Luis Alberto, subentrato a Felipe Anderson. Le mosse e le contromosse dei due allenatori portano a continui rimescolamenti sul piano tattico, ma nulla riuscirà a schiodare il risultato, neppure l’espulsione per doppia ammonizione di Radu, dopo la quale la Lazio sfiora il colpaccio con Marusic, anticipato da El Shaarawy, prima delle due deviazioni di Dzeko, ma Strakosha e la traversa dicono no. Nessun gol e per la Champions sarà soluzione in volata.
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