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Tardelli ricorda l'11 luglio '82 e commuove il web

L'urlo dell'ex Juventus nella notte Mundial diventa virale sui social

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Chi era a mare, chi in vacanza con la famiglia, chi in caserma a fare il soldato ma quell’11 luglio del 1982 quando, contro ogni pronostico, l’Italia di Bearzot si laureò campione del Mondo battendo nella finale di Madrid la Germana per 3-1 erano tutti davanti alla tv. L’immagine simbolo di quel trionfo resta negli occhi e nella memoria di tutti l’urlo di Marco Tardelli dopo il 2-0 che diede agli azzurri la quasi certezza di avercela fatta. E tutti, 37 anni dopo quella storica e indimenticabile serata di gloria, ricordano perfettamente dov’erano e cosa fecero in quella data, stimolati proprio via social da Tardelli.

IL TWEET – L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale ricorda, postando una foto dell’urlo che fece il giro del mondo, quell’11 luglio ’82 e scrive su twitter: “11 Luglio 1982 CAMPIONI DEL MONDO!! CAMPIONI DEL MONDO!! CAMPIONI DEL MONDO!! Dove eravate e con chi avete vissuto la notte della finale??”. Centinaia le risposte in pochi minuti, tanti si commuovono al ricordo: “Al rigore di Cabrini me ne andai tipo Boniperti per non vedere. Avevo 11 anni, 11 mesi e 348 giorni ma lo ricordo come fosse adesso” o anche: “Grazie Marco per quella notte, da appassionato di calcio la più bella di sempre. Ero a casa di un mio amico d’infanzia,quando Zoff alzò la coppa avevo gli occhi lucidi, poi dopo la premiazione siamo andati in piazza fasciati con il a farci il bagno in fontana, bei tempi!!!”.

LE REAZIONI – Scrivono tifosi di tutte le squadre, che quella notte si sentirono davvero Fratelli d’Italia, senza steccati di tifo: “Marco, straordinario Marco: ero a casa, tutti davanti alla tivù e le finestre spalancate, un unico urlo dopo il tuo #lurlodiTradellichehafattolastoria e poi in strada a festeggiare per ore” o anche: “Avevo 10 anni. Al tuo gol ho capito per la prima volta il significato della parola “delirio”..” e ancora: “16 anni, divano di casa, televisore telefunken, birra, amici. Al tuo gol uno di loro salta in aria con le braccia alzate e distrugge il lampadario. Mia madre non dice nulla: quella sera e per tutta la notte successiva tutto sarebbe stato concesso”. Quel trionfo ha cambiato la vita di qualcuno: “Quel Mondiale mi ha cambiato la vita. Avevo 11 anni e non ero appassionato di calcio. Le vostre gesta mi hanno fatto innamorare di questo sport. L’ho praticato per più di 30 anni ed ora faccio l’allenatore. Grazie Campioni!”. E come dimenticare Rossi e Zoff: “Io sono di Prato e facevo parte della marea umana che subito dopo la partita andava a piedi a casa dei genitori di Paolo Rossi… che serata magica” e infine: “Emozione unica. Ho capito che era vero quando ho visto Zoff alzare la Coppa. La Nazionale più grande di sempre e il Presidente della Repubblica più grande di sempre. Un grazie lungo 37 anni”.

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