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Tennis Australian Open, Sinner fa la storia: batte Djokovic in 4 set e si prende la prima finale slam

Straordinaria prestazione di Sinner che regola Djokovic, interrompendo la sua striscia di vittorie a Melbourne che durava da 33 partite. Jannik domenica può centrare il primo slam.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

E’ l’alba più bella di sempre del tennis italiano: Jannik Sinner vola in finale agli Australian Open, battendo per la terza volta negli ultimi 3 mesi Novak Djokovic, che vede interrotta dopo 33 partite la sua striscia di imbattibilità nel primo slam della stagione. Se non è un passaggio di consegne, poco ci manca: Sinner ha dimostrato una volta di più di attraversare un momento di forma straordinario e di essersi elevato al rango dei più forti tennisti al mondo.

E domenica, a partire dalle 9,30 italiane, andrà a caccia del primo successo in torneo dello slam, affrontando il vincente della sfida tra Medvedev e Zverev. E lo farà partendo con i favori del pronostico. Solo in semifinale è infatti arrivato il primo set perso con Jannik che conquista la vittoria con il punteggio di 6-1, 6-2, 6-7, 6-3 in quasi tre ore e mezza di gioco.

La partita dei sogni: il risveglio più dolce

Stavolta la sfida con Djokovic ha avuto un epilogo diverso da quello che due anni fa a Wimbledon fece versare lacrime amare al tennista altoatesino. Eppure lo spavento è stato grosso quando, dopo aver fallito un match point nel tiebreak del terzo set, il serbo ha spinto la partita al quarto, rimembrando i nefasti presagi della rimonta subita da Sinner nel quarto di finale sull’erba londinese del 2022 (era avanti due set a zero, per 3-2).

Invece stavolta la forza fisica e soprattutto mentale di Jannik ha fatto tutta la differenza del mondo: ha ripreso a giocare come se nulla fosse, ha messo nuovamente alle corde un rivale che nei primi due parziali non c’aveva capito niente (erano 11 anni che Djokovic non apriva un match al meglio dei cinque set perdendo 6-1 il primo). Soprattutto, non gli ha concesso nemmeno una palla break in tutta la partita.

Nole ne ha dovute difendere 11, ma 5 volte il proposito non gli è riuscito. Ha fatto fatica con la prima, di più con la seconda, e solo grazie alla sua tempra da indistruttibile è riuscito a evitare di salutare l’amata Rod Laver Arena già alla fine del terzo set.

Primi due set perfetti, poi la grande paura

Sinner ha azzannato la partita con una ferocia inaudita. Ha fatto suoi 12 dei primi 16 scambi del match, indirizzando la partita sui binari desiderati, complici anche i 15 errori gratuiti del serbo. Nel secondo set, stesso copione: break nel terzo e nel settimo gioco, con la battuta che impedisce al numero uno del mondo di tornare in partita (nei primi tre game al servizio, Sinner concede la miseria di un punto). Djokovic è la brutta copia del giocatore che tutto il mondo conosce, ma almeno nel terzo set si limita a concedere una palla break (annullandola) e trascina l’incontro al tiebreak, che è il suo terreno di caccia preferito.

Ma ancora una volta Sinner gli mette pressione, recuperando il mini break di vantaggio e infilando un parzialino di 3-0 che lo porta ad avere un match point sul servizio del rivale, che gioca una buona prima e rimedia. Al cambio di cambio Nole si mostra più freddo: si guadagna un set point e non si fa pregare, allungando la partita al quarto set e spaventando Jannik, arrivato a un centimetro dalla gloria.

La maturità di Sinner viene fuori nel quarto set

Adesso è bagarre vera: Sinner risponde da campione qual è, tenendo il servizio e procurandosi subito tre palle break, che pure Djokovic annulla con una resilienza incredibile. Il break arriva però nel quarto gioco, quando il serbo è avanti 40-0 ma viene travolto da una sequenza di 5 punti consecutivi che mandano in estati il rosso di San Candido. Che ormai sente di avere la partita in pugno, stavolta per davvero: vince il game successivo ai vantaggi, ma ormai è solo questione di tempo.

Gli altri due turni di servizio filano via lisci, col primo doppio fallo dell’incontro che arriva sul 30-15 del nono e decisivo game. Risolve tutto con una buona prima e con un ace, dopo il quale anche Re Nole capisce che è tempo di abdicare. Per la prima volta in carriera, Djokovic esce sconfitto in semifinale alla Rod Laver Arena (aveva vinto tutte le 10 precedenti). Se non è un passaggio di consegne, beh, poco ci manca.

Medvedev o Zverev: chi sarà l’avversario di Sinner in finale?

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