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Tennis, Bertolucci vede Sinner favorito anche a Monte Carlo: "Ormai ha preso coscienza dei suoi mezzi"

Arriva la stagione europea sul rosso e Paolo Bertolucci tira la volata a Sinner: "Saprà adattarsi in fretta anche alla terra, perché ormai ha una consapevolezza enorme dei propri mezzi"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Tutto dice Sinner, tutti dicono Sinner. Protagonista anche sulla terra rossa europea, che tra qualche giorno scatterà ufficialmente col terzo Masters 1000 della stagione (a Monte Carlo: per Jannik, residenza alla mano, il vero torneo di casa). Lo sostengono in tanti, a cominciare da Paolo Bertolucci, ex moschettiere di Davis, oggi commentatore Sky. Che non nutre dubbi sulle reali capacità di Sinner di dire la sua anche sul rosso, dove non gioca (come molti dei suoi colleghi, va detto) da ormai dieci mesi.

Bertolucci sicuro: “Sinner sarà comunque tra i favoriti”

Quando si passa dal cemento alla terra le incognite non sono mai poche. Bertolucci, però, non cade nella “trappola” dei luoghi comuni: “Sicuramente la terra è la superficie sulla quale in passato Jannik ha mostrato di avere margini di crescita più ampi, e in definitiva anche quella dove soffriva di più. Ma questo è un altro Sinner e non si possono fare paragoni col passato. Questo Jannik è un giocatore completamente diverso rispetto a un anno fa, un campione che ha costruito la propria evoluzione verso un modello tecnico pressoché perfetto”.

“Con questa condizione psicofisica – ha proseguito Bertolucci – con la velocità che riesce a sprigionare sulla palla, con la debordante personalità e sicurezza che mette in campo, in grado di annichilire ogni avversario ancor prima che si giochi il punto iniziale, il nuovo numero due del mondo sarà l’uomo da battere anche sul rosso, nonostante la superficie renda meno efficace il servizio e lo costringa a lavorare di più i colpi a rimbalzo. Dettagli, per un fenomeno di freddezza, lucidità strategica e capacità di gestire ogni cambio di prospettiva”.

I punti di forza di Sinner: “Condizione ed esplorazione”

Se uno deve andare a vedere lo storico del giocatore altoatesino scoprirà che sul rosso qualcosa da dire lo ha avuto: nell’unica finale ATP disputata in carriera sulla terra ha trovato il modo per far suo il torneo (Umago 2022, battendo Alcaraz), però è vero che nei tornei primaverili (a Umago si gioca a luglio) l’acuto sin qui è sempre mancato. E su questo Bertolucci non ha dubbi: “All’inizio Jannik un po’ faticherà a trovare le giuste coordinate, ma le troverà presto. Dovrà adattarsi in fretta alla superficie, però ormai ha impestò a farlo con rapidità e intelligenza”.

Malgrado il poco tempo a disposizione tra Miami e il Principato, Sinner potrà fare affidamento su due indiscutibili punti di forza: innanzitutto, una condizione fisica straripante, come dimostrato dal rendimento delle quattro settimane americane (della serie: le lunghe battaglie contro i terraioli incalliti non dovrebbero spaventarlo). Poi, nella continua esplorazione dei suoi limiti, Jannik sarà curioso di valutare la reazione immediata del suo gioco al repentino cambiamento di superficie e questa sfida rappresenterà uno stimolo ulteriore”.

Terra in cerca di un padrone: occhio alle sorprese

Quando si torna in Europa di solito le carte si rimescolano in fretta. Quest’anno però, se possibile, le sorprese potrebbero rivelarsi ancora più ridondanti: Djokovic non sembra più il fenomeno che è stato negli anni passati e, magari, stavolta segnerà il passo. Nadal è un’incognita a tutti i livelli, Alcaraz sul rosso è meno performante che su altre superfici e, a eccezione di Indian Wells, quest’anno ha faticato tanto un po’ in tutti i tornei ai quali ha preso parte. Ruud e Rune sono variabili da prendere in considerazione (anche Zverev), ma nessuno vorrà ritrovarsi Sinner sul proprio cammino.


“Bisogna tener conto della nuova dimensione di Jannik, che ormai pensa e ragiona già da numero 1”, conclude Bertolucci. “Arrivano mesi cruciali ma elettrizzanti: a Roma sono quasi 50 anni che attendono un giocatore italiano capace di vincere il torneo, anche se il vero obiettivo di questa primavera credo rimanga Parigi, anche pensando che poi ad agosto si tornerà a giocare lì per le Olimpiadi. E, poi, c’è Wimbledon, altra tappa chiave della stagione di Sinner. Insomma… c’è molto da fare, ma sicuramente mi aspetto che Jannik si faccia trovare pronto”.

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