Grazie alla straordinaria vittoria al Masters 1000 di Miami, arrivata dopo una finale dominata contro Dimitrov, Jannik Sinner è ufficialmente diventato il primo italiano a centrare la seconda posizione nel ranking ATP. Un percorso incredibile del fenomeno alto-atesino, che sta veramente tracciando un solco nella storia del tennis italiano e mondiale. Il sogno, chiaramente, è essere il numero uno al mondo: nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Sinner ha ripercorso la sua giovane carriera, ripartendo dall’ultimo successo a stelle e strisce.
- Sinner: "Miami torneo speciale per me, per festeggiare guiderò a Monaco"
- La rivalità con Alcaraz e la stagione sulla terra rossa
- Gli amici di sempre, la Coppa Davis e l'effetto Sinner
- Il sogno è diventare numero uno
Sinner: “Miami torneo speciale per me, per festeggiare guiderò a Monaco”
Il Masters 1000 di Miami non è mai stato un torneo qualunque per Jannik Sinner, capace di raggiungere già due volte l’atto finale nel recente passato. La terza è quella buona. Partendo dalla fine, il fuoriclasse italiano ha analizzato il suo magic moment ai microfoni della Rosea: “Miami è un torneo molto speciale per me, ho gestito bene tutti gli aspetti. Abbiamo avuto un approccio un po’ diverso a questo torneo, – ha ammesso Sinner – cercheremo di usarlo anche nei prossimi. Abbiamo visto che ogni giorno può essere diverso, tra pioggia, caldo, vento e tante altre situazioni. Mi porto dietro tante cose positive”.
Abbiamo imparato a conoscere anche il Sinner “fuori dal campo”, sempre lucido e costantemente proiettato alla tappa successiva del percorso: “In questo momento ho solo voglia di fare un bel giro in macchina sulle strade di Monaco. Guidare mi rilassa, mi scarico, quindi credo proprio che mi metterò al volante. La mia auto? Una Audi R, ma me la sono fatta modificare un po’…”.
La rivalità con Alcaraz e la stagione sulla terra rossa
Sorpasso compiuto. Con la vittoria di Miami, Sinner si è portato ufficialmente al secondo posto della classifica ATP, superando anche un giovane fenomeno come Carlos Alcaraz, con cui potrebbe condividere i prossimi 15 anni in vetta al ranking mondiale. Una sana competizione e una rivalità stimolante, che al momento non incide sul loro rapporto all’esterno del terreno di gioco: “Ci stimiamo molto – ha sottolineato Sinner, parlando di Alcaraz – andiamo d’accordo perché siamo simili. Persone semplici che amano profondamente quello che fanno. Poi è chiaro che in campo è un avversario, lui per me e io per lui”.
Poco tempo per preparare la stagione sulla terra rossa, tra Montecarlo, Roma e il sogno Roland Garros: “C’è poco tempo perché abbiamo meno di una settimana per adattarci alle nuove condizioni. A Montecarlo, infatti, ci sono spesso risultati un po’ strani”.
Gli amici di sempre, la Coppa Davis e l’effetto Sinner
Figlio di “una famiglia normale”, come piace definirla allo stesso Jannik, porta in campo educazione, dedizione ed etica del lavoro, confermando di essere un fuoriclasse anche nella vita. Un esempio che non ha perso i suoi punti di riferimento nonostante la crescita esponenziale e l’effetto dei riflettori: “I miei amici sono quelli di sempre, di quando ero bambino, quelli che mi conoscono e mi vogliono bene. Cerco di stare con loro appena posso, rido, mi rilasso, corro sui kart o gioco alla play. Mi confido con loro e viceversa, anche perché abbiamo gli stessi problemi, seppur in ambiti diversi”.
La Coppa Davis, per lui e per tutti gli italiani che lo seguono con straordinario trasporto, ha rappresentato un autentico trampolino di lancio, tecnico ed emotivo: “Sicuramente, vincere la Davis è stato bellissimo – ha ammesso Sinner alla Gazzetta – perché condividi la gioia con tutti i tuoi compagni. È un qualcosa che non siamo abituati a vivere noi tennisti. Abbiamo ricambiato in qualche modo l’amore di tutti i tifosi italiani che ci hanno seguito e supportato. L’effetto Sinner? Mi fa stare bene, perché sento le persone vicine ovunque vado. E spero che non sia soltanto per le partite che vinco, ma anche per la persona che sono. Arrivo da una famiglia normale, i miei lavorano ancora. Per quanto sia fortunato, anche io resto una persona normale”.
Il sogno è diventare numero uno
Jannik Sinner continua a tenere i piedi ben piantati per terra, ma è chiaro che l’obiettivo più grande è ora sempre più vicino. Il secondo posto nella classifica ATP gli consente di essere già nella storia del tennis italiano, ma raggiungere la vetta del ranking mondiale significherebbe aver realizzato il sogno di una vita: “Ora sono numero 2 e sono molto felice di esserci arrivato – ha precisato l’altoatesino -. Lo sono per me e per tutta la mia squadra, che mi supporta e mi dà tanto. Io lavoro sempre per essere la versione migliore di me stesso, per crescere in campo e possibilmente anche come persona. Se un giorno tutto questo significherà numero 1 al mondo ne sarò felice”.
“Procediamo per gradi – ha aggiunto –. La terra è sempre particolare, lo scorso anno non ero in forma. Quest’anno ci arrivo in modo completamente diverso, sono curioso di vedere come andrà. L’obiettivo principale è il Roland Garros e naturalmente Roma, un torneo speciale dove potrò sentire ancora di più il calore del tifo”.