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Tennis, calendario fitto e orari folli: Swiatek e Djokovic all'attacco

Nell'ultima settimana si è tornato a parlare molto dei problemi riguardanti i match serali e la programmazione dei tornei nel tennis. Djokovic: "Necessario trovare un equilibrio"

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

Nel tennis continua a tenere banco la questione riguardante la programmazione dei tornei, che hanno visto aumentare anche il numero di match serali a scapito dei tennisti, nei casi più estremi obbligati a stare in campo fino a tarda notte. Si tratta di soluzioni utilizzate dagli organizzatori per aumentare i ricavi e per sopperire ai problemi dovuti a condizioni climatiche che non permettono il regolare svolgimento degli eventi. Soluzioni che però rischiano di mettere la repentaglio la salute degli sportivi e la spettacolarità delle partite.

Un calendario sempre più fitto e match che durano fino a notte fonda

Negli ultimi anni si è assistito a un aumento del numero di tornei in programma nel circuito maggiore, tanto che ormai il calendario risulta essere pienamente riempito di eventi dall’inizio dell’anno fino praticamente a dicembre, il che significa quarantotto settimane consecutive di tornei. Un calendario fittissimo, che proprio per questo motivo diventa anche di difficile gestione.

Essendo in programma un torneo alla settimana, esclusi i pochi che ne durano due come gli Slam e alcuni Master 1000, diventa quasi impossibile pensare che, in caso di ritardi dovuti alla pioggia, la fase finale di un evento possa slittare al lunedì successivo: per questo motivo sono aumentati anche i match in sessione serale, che rischiano di concludersi anche ben oltre la mezzanotte, non permettendo il pieno recupero fisico dei tennisti che il giorno seguente devono subito tornare in campo.

Le dichiarazioni della Swiatek e di Djokovic

Pochi giorni fa Iga Swiatek aveva parlato della gestione del Master 1000 di Montreal e del poco tempo concesso alle giocatrici per recuperare tra un match e l’altro, attaccando direttamente la WTA: “Non possiamo prevedere quello che accadrà dal punto di vista delle condizioni climatiche, ma forse dovremmo concentrarci maggiormente su ciò che è salutare per le giocatrici che devono competere ogni settimana. Il Tour è molto intenso con le trasferte e di solito non abbiamo due giorni di pausa. Quindi in futuro sarebbe positivo concentrarsi sulle esigenze delle tenniste; soprattutto il prossimo anno, dove ci saranno più tornei obbligatori ed estesi. Penso che ci siano state troppe situazioni non professionali. Non posso davvero dire cosa abbia sbagliato il torneo, sembra che il problema più evidente riguardi la WTA“.

A proposito si è espresso, in maniera molto lucida, anche Novak Djokovic durante la conferenza stampa alla vigilia del suo match serale, iniziato verso le 22 e vinto in due set, contro Gael Monfils. Queste le parole del ventitré volte campione Slam:”Mi è capitato qualche volta di finire una partita molto tardi, anche se non succede regolarmente. Sempre più tornei, credo, stanno introducendo le sessioni serali. Gli organizzatori cercano di aumentare i profitti vendendo i biglietti per le due sessioni, diurna e serale. All’inizio della carriera c’erano prevalentemente sessioni uniche. Ora quando si passa dalla diurna alla serale devi svuotare lo stadio, far uscire tutti e poi far entrare chi ha i biglietti per la sessione serale. E questo richiede tempo. Può non essere ideale per i giocatori ma allo stesso tempo è necessario trovare un equilibrio con la soddisfazione dei tifosi; è una sfida per noi, ma capisco che serva bilanciare le nostre esigenze con quelle dei tifosi e degli organizzatori dei tornei“.

I casi recenti più eclatanti

L’ultimo caso eclatante si è verificato settimana scorsa, con Liudmila Samsonova che, visti i ritardi dovuti alla pioggia nel WTA 1000 di Montreal, è stata costretta a disputare semifinale e finale a distanza di meno di due ore, arrivando all’atto conclusivo senza energie e venendo di conseguenza sconfitta in poco più di tre quarti d’ora da Jessica Pegula, in una finale estremamente deludente per un torneo di questa importanza.

La stessa cosa era successa l’anno scorso in torneo di pari livello a Madrid anche ad Alexander Zverev, che, dopo aver sconfitto Stefanos Tsitsipas al termine di un match di tre set conclusosi ben oltre l’una di notte, era sceso in campo spompato il giorno dopo in finale contro Carlos Alcaraz, riuscendo a vincere solo quattro game. Al termine dell’incontro il tedesco aveva espresso il proprio dispiacere per una programmazione non all’altezza, attaccando direttamente con l’ATP.

Un’altra situazione simile, ma ancora più eclatante, si era verificata durante gli ultimi Australian Open, in occasione del match tra Andy Murray e Thanasi Kokkinakis terminato alle 04:05 del mattino. In seguito alla partita il britannico ex n°1 al mondo era arrivato a definire la situazione “una farsa” e domandarsi “a chi va a favore giocare a tennis a quest’ora?”.

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