Fabio Fognini è tornato a insegnare tennis. E l’ha fatto nei quarti dell’ATP 250 di Metz, dove ha lasciato le briciole a un Lorenzo Sonego che mai si sarebbe aspettato di prendere una simile ripassata dal 36enne di Arma di Taggia. Che ha letteralmente dominato un incontro nel quale ha collezionato palle break (6, di cui 4 realizzate) e soprattutto dove ha mostrato lampi di classe assoluta, quella classe che nel corso di un 2023 davvero tribolato era rimasta nascosta chissà cosa.
- Una lezione di tennis: un Fogna d'altri tempi
- Derby a senso unico: Sonego mai in partita
- Ispirato come ai bei tempi: vittoria ineccepibile
- Obiettivo di fine stagione: tornare nella top 100
Una lezione di tennis: un Fogna d’altri tempi
Fognini ha fatto il bello e il cattivo tempo infilando una sequenza di 7 game consecutivi vinti dall’1-1 del primo set e soprattutto ha capitalizzato al meglio ogni possibilità per far male a un Sonego che ha faticato tantissimo a restare attaccato alla partita, collezionando la miseria di due opportunità per strappare il servizio al ligure, che s’è difeso con una volée e un rovescio lungo linea chirurgici per disinnescare la minaccia.
Una prova maiuscola che fa venir voglia di invocare al capitano Volandri un “ripescaggio” del Fogna per le Finals di Malaga di Davis Cup. Perché uno così è dura da tenere fuori.
Derby a senso unico: Sonego mai in partita
Fognini ha servito maluccio con la prima (61%), ma ha vinto quasi l’80% dei punti nei frangenti in cui la prima è entrata. Ma ha fatto male soprattutto con la seconda, che Sonego ha faticato tremendamente a leggere.
È partito forte, il ligure, tenendo la battuta a zero nel primo game, poi dopo una fiammata del torinese è cominciata un’altra partita, praticamente a senso unico: Fognini ha faticato soltanto nel terzo game, vinto ai vantaggi, poi s’è scatenato trovando il primo break senza consentire al rivale di mettere a segno un solo punto, e due giochi dopo ha saputo rimontare da 40-15 andando a conquistare il secondo break con 4 punti di fila, uno più bello dell’altro.
Facile la chiusura del primo parziale in un game abbastanza controllato, ma in apertura di secondo la solfa è rimasta la stessa: Sonego ha salvato subito due palle break, poi ai vantaggi ha sbagliato due volte col dritto, e ha visto scappar via il ligure, lesto a confermare il break nel turno di servizio con un paio di punti di una bellezza rara e al tempo stesso maestosa.
Ispirato come ai bei tempi: vittoria ineccepibile
A quel punto la gara ha vissuto su un equilibrio assai precario: Sonny ha trovato il modo di destarsi, non senza sofferenza, riuscendo a vincere un game piuttosto movimentato (due volte ai vantaggi), poi ha cercato di rimettersi definitivamente in carreggiata arpionando due palle break (con tanto di urlo per caricarsi), puntualmente però annullate da un Fognini serafico, quasi in trance agonistica.
Che ha tolto certezze e fiducia a un Sonego ormai in balia degli eventi, bravo a vincere il quinto gioco ma poi inesorabilmente uscito da una partita segnata: sul 4-2 il torinese è salito 40-0, ma un filotto di 5 punti di Fabio ne ha stroncato qualsiasi velleità, tanto che anche nell’ultimo gioco del match Sonego è rimasto al palo (di fatto Fognini ha chiuso la partita con 9 punti di fila).
Una prova di forza inattesa che ha consegnato al veterano di Arma di Taggia l’opportunità di sfidare domani in semifinale il francese Ugo Humbert, che ha avuto ragione di Thiem al primo turno e del connazionale Mayot nel secondo. Era da 18 mesi che Fognini non centrava una semifinale ATP: l’ultima volta c’era riuscito a Belgrado, nel 2022, battuto da Rublev. Sul veloce addirittura dall’ATP di Stoccolma 2018, battuto da Tsitsipas.
Obiettivo di fine stagione: tornare nella top 100
Fognini aveva battuto precedentemente il brasiliano Seyboth Wild e il kazako Bublik, in questo caso vedendosi costretto ad annullare ben tre palle match. Curiosamente aveva vinto tutti e 4 i set al tiebreak, mentre l’andamento del derby con Sonego è stato di tutt’altro tenore.
In un 2023 oggettivamente complicato, culminato con la mancata chiamata negli impegni di Davis Cup (e non senza qualche polemica a distanza col capitano Volandri), Fognini a Metz è sembrato davvero rinascere.
Dovesse arrivare fino in fondo e vincere il torneo, tornerebbe addirittura nella top 100 mondiale. Dovesse fermarsi contro Humbert, comunque avrebbe guadagnato 21 posizioni rispetto alla scorsa settimana. Per quanto visto in questi tre giorni di partite al Moselle Open, uno così in una competizione tirata come la Davis ci sarebbe ancora potuto stare.
“Sento un bel feeling in questi giorni, e dopo un 2023 oggettivamente orribile sono felice di poter finalmente tornare a gioire. So di aver giocato davvero un gran match e soprattutto di aver scambiato benissimo da fondo campo, tanto che non ho problemi a dire che si sia trattato del miglior incontro dell’anno. Ora speriamo di completare l’opera, perché vincere aiuta a vincere”.
Nel circuito ATP non vinceva addirittura da fine maggio, al Roland Garros contro l’austriaco Kubler. Poi solo Challenger, e non sempre con grandi gioie (solo la finale persa a Genova contro Seyboth Wild). Insomma, a Metz l’Italia ha ritrovato un Fognini d’annata. Auspicando che la magia possa proseguire ancora almeno fino a fine stagione.
Intanto domenica scattato le ATP Finals a Torino: dove può spingersi Sinner?