Cadono stelle come le foglie dāautunno, ma Jannik Sinner ha la pellaccia dura di chi non vuol smettere di sognare. E che se ne fa beffe della scellerata decisione con la quale gli organizzatori dellāultimo Masters 1000 della stagione di farlo scendere in campo ben oltre la mezzanotte: contro Mackenzie McDonald lāattesa ĆØ prolungata, ma il finale ĆØ quello desiderato, con Sinner che sāimpone in rimonta al terzo set dopo aver ceduto al tiebreak per 8-6 il primo (ed aver servito per chiudere i conti sul 5-4) e vinto 7-5 e 6-1 i due successivi.
Un match che lāaltoatesino ha avuto sempre in controllo, tranne che in quel maledetto decimo game del primo set nel quale ha consegnato a McDonald la chance di rimettersi in carreggiata, adeguatamente sfruttata e poi confermata ben nel tiebreak. Poi i pianeti sono tornati ad allinearsi e alle 2.37 ĆØ arrivata la fumata bianca tanto attesa: solo 16 ore dopo ci sarĆ Alex de Minaur sulla sua strada, un cagnaccio in tutti i sensi, ma forse qualche domanda agli organizzatori andrebbe fatta, chiedendosi come sia stato possibile forzare una partita quasi alle tre di notte.
Primo set gettato alle ortiche
Lāattesa infinita in qualche modo finisce per togliere freni inibitori, tanto che nei primi 4 game si conta un solo punto (di Sinner) non effettuato da chi serviva. Poi le carte si mescolano meglio e Jannik si ritrova ad avere una prima palla break nel settimo gioco, conquistata peraltro con un dritto strettissimo che flirta con le leggi della gravitĆ , che McDonald annulla con un gran servizio.
Nel nono gioco lāatoatesino se ne procura tre di palle break e alla seconda il gioco ĆØ suo, con un dritto che spolvera la riga. Sembra fatta per andare a chiudere i conti nel gioco successivo, tenuto conto che nei precedenti 4 turni di servizio Sinner non aveva lasciato allāamericano nemmeno la soddisfazione di portare a casa un punto, ma di colpo la luce si spegne: dritto appena fuori dal campo, un altro uscito di un bel poā, un doppio fallo e una sontuosa risposta confezionano il contro break immediato, tra lo sbigottimento del pubblico parigino.
Invero sugli spalti qualcuno ha alzato un poā troppo il gomito e disturba ripetutamente i giocatori, obbligando le forze dellāordine a intervenire. Si va al tiebreak: parte meglio Sinner, che strappa un minibreak, riconsegnando con un dritto fuori misura. Si va avanti a suon di colpi dāalta scuola, ma a tradire Jannik sul 7-6 per lāamericano ĆØ una volĆØe di rovescio che si spegne in corridoio, errore grave che chiude malamente un set sfuggito di mano quando il piĆ¹ pareva fatto.
Secondo set col ābottoā finale
Il secondo parziale si apre male, con due punti regalati al servizio, ma poi Sinner ritrova subito il filo e riprende a macinare gioco e punti. Sembra essere un poā piĆ¹ stanco, ma nel quarto gioco si procura due palle break che costringono lāamericano a salvarsi con le unghie e con i denti, firmando 4 punti consecutivi che lo mandano sul 2-2.
Lāaltoatesino torna a comandare senza indugio nei game di servizio, mentre McDonald deve faticare un poā di piĆ¹ per evitare di cacciarsi nei guai. Quando lāorologio segna le due di notte ci pensa il nastro (due volte) a mischiare le carte: prima salva letteralmente Mackenzie che riesce a entrare con entrambi i piedi in campo e trovare un dritto semplice ed efficace, vanificando la possibilitĆ di consegnare due palle set a Sinner sul 6-5 per lāitaliano dopo uno scambio di altissima intensitĆ (e Jannik si piega sui ginocchi, cercando di riprendere fiato il piĆ¹ in fretta possibile). Poi perĆ² ricambia il favore, āaggiustandoā la preparazione al dritto col quale proprio Sinner chiude i conti, spedendo il match al terzo e decisivo set. Con merito, e anche con arguzia.
Sinner, quanto guadagna il campione altoatesino
Terzo set senza storia
Lāinerzia ormai ĆØ tutta dalla parte del rosso di San Candido. Che non sembra accusare la fatica e nemmeno preoccuparsi troppo di dover restare in campo fino alle 3. McDonald tenta lāamuleto cromatico (via la maglia rossa, spazio ad una divisa blu marine, piĆ¹ mimetica), ma se nel primo game di servizio riesce a tenere il rivale a 15, il nervosismo strisciante che lo porta anche a prendere un warning per aver ritardato la battuta ĆØ il segnale che la fatica si fa sentire anche per lui.
Sinner sente lāodore del sangue e nel quarto gioco azzanna la preda: scappa sullo 0-30, si fa riprendere sbagliando di dritto, poi si procura la prima palla break del set su un rovescio dellāamericano che finisce in rete e quindi si regala una splendida risposta con un passante bello stretto sul tentativo di serve & volley di McDonald, che frana a terra e capisce di avere i minuti contati. Commette due doppi falli nel sesto gioco, che Sinner vince a zero, e poi ha un colpo di coda nel gioco successivo, dove obbliga Jannik a chiudere solo al terzo match point.
Ć la prima vittoria in assoluto di Sinner a Parigi-Bercy, ma ĆØ anche una sorta di āliberazioneā che come lui vivono tutti gli italiani rimasti in piedi a godersi il loro beniamino, che da ieri notte hanno un monito in piĆ¹ avercela con i francesi.