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Serena Williams, la prima grande notte agli Us Open si tramuta in una celebrazione ma la campionessa tentenna

Primo turno superato con un doppio 6-3 per Serena che si regala gli ennesimi record della sua carriera tennistica: celebrazione commovente con un piccolo giallo

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Bullizzata, schernita, criticata anche per le sue scelte estetiche senza alcuna rilevanza sul piano tennistico: Serena Williams ha segnato un’epoca, l’ha rivoluzionata insieme a sua sorella Venus e ha saputo tramutare il tennis in altro, attribuendo un valore sociale allo sport elitario per definizione tramutandosi nell’eroina qual è per la comunità afroamericana, per le donne, per lo sport.

Per un’altra notte ancora è la regina, The Queen, degli US Open nel suo ultimo torneo del Grande Slam affrontato a quasi 41 anni.

US Open: Serena Williams torna a vincere

Serena Williams vince la prima partita del suo ultimo torneo, supera Danka Kovinic, numero 80 del ranking, con un doppio 6-3, e diventa la quarta giocatrice di sempre, nell’era degli Open, ad aver vinto almeno una partita da minorenne, nella decade dei venti, trenta e quaranta. Prima di lei c’erano riuscite solo la sorella Venus, Martina Navratilova e la giapponese Kimiko Date. Insomma, l’ennesimo record per la tennista più grande di sempre.

Ha vinto la sua partita inaugurale degli Open per la ventunesima volta su ventuno tentativi, anche questo un record con il suo tennis migliore anche se a sprazzi eppure dimostrando ancora del talento limpidissimo che l’ha condotta a dominare un’era e che, forse, la spinge ancora a lasciare aperta la porta.

Fonte: IPA

La celebrazione dell’organizzazione degli US Open

Frasi che sono state dettate anche dall’ambiente che ha contribuito sul piano emotivo a toccarla: tra il pubblico l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, l’attore Hugh Jackman, il regista Spike Lee, il pugile Mike Tyson e il sindaco di New York Eric Adams.

L’organizzazione degli Us Open le ha tributato una post celebrazione, con il saluto di Billie Jean King, la campionessa per definizione che l’ha ringraziato per il suo “tennis straordinario” e per “aver rappresentato un modello di inclusione”, come “leader” per le donne afroamericane. “Hai giocato sempre senza paura – ha aggiunto – e hai sognato in grande, e sai una cosa? Sei solo all’inizio”. Un invito che Serena deve aver accolto per quanto detto, poi.

“Amo questo sport, è stata una scelta difficile, ma a un certo punto pensi anche che c’è la famiglia”. A poca distanza, il marito Alexis Ohanian e la figlia di cinque anni, Alexis Olympia, vestita come la madre, e desiderosa di una sorellina.

“Diciamo – ha aggiunto la campionessa – che è più dura smettere che continuare, per questo è una decisione che fa al caso mio. Ora comincia la Serena due punto zero”.

La frase aperta di Serena

Frasi che poi ha corretto parzialmente affermando che ha preferito essere nell’indeterminatezza:

“Sono rimasta piuttosto vaga su questo argomento, vero? Rimarrò tale, perché non si sa mai”, ha dichiarato la Williams.

Riservandosi così un lusso priceless, senza prezzo, ovvero quello di scegliere e di rivedere le proprie scelte in base all’evolversi degli eventi e sulle proprie valutazione a prescindere da quanto sostengono e dicono gli altri.

Serena Williams, la prima grande notte agli Us Open si tramuta in una celebrazione ma la campionessa tentenna Fonte: IPA

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