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Tennis, Sinner e il "piatto perfetto": "Devi saper dosare gli ingredienti giusti". L'elogio al fratello Marc

Dopo aver trascorso il Natale sulle nevi di Plan de Corones, Jannik Sinner è pronto a partire per l'Australia. Ma al Tg1 ha confessato le sue sensazioni.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Le nevi amiche di Plan de Corones, il primo amore che non si scorda mai. Ma nella testa anche la voglia di tornare a imbracciare la racchetta, pronto a salire sull’aereo che tra qualche giorno lo porterà dall’altra parte del mondo, al caldo dell’Australia, dove Jannik Sinner riprenderà a correre verso le vette del tennis mondiale. Il 2023 già gli ha regalato tante belle cose, ma il 2024 potrebbe rivelarsi ancora migliore. E rivelarlo al mondo per ciò che il mondo ancora non ha visto, portandolo un ulteriore gradino sopra.

Sinner versione chef: come preparare il “piatto perfetto”

Le vacanze trascorse in famiglia, dopo le due settimane di lavoro ad Alicante e Villena, sono state il “premio” che Jannik s’è concesso dopo un’ultima parte dell’anno davvero impegnativa e densa di appuntamenti. Ora è tempo di tornare a pensare al tennis, e se per farlo serve anche lanciarsi in un “paragone culinario” non è un problema. Tanto che lo ha fatto in un’intervista esclusiva concessa al Tg1. “Se fai un’insalata mista, non sempre gli ingredienti sono gli stessi. E a volte puoi metterci troppi ingredienti e a volte meno, per cui devi sempre trovare una sorta di equilibrio. Ecco, anch’io in allenamento sto cercando di costruire il “piatto perfetto” per raggiungere il gusto migliore”. E indica anche quali sono gli “ingredienti” a cui fa riferimento: “Stiamo cercando di migliorare al servizio, e anche di riuscire a scendere un po’ di più a rete e variare il gioco. E di utilizzare con il rovescio qualche slice in più”.

Sinner e il rapporto con il fratello Marc: “Mi sento fortunato”

Le vacanze di Sinner sono prossime a concludersi, ma in questi giorni trascorsi sulle nevi di casa in tanti non hanno resistito all’idea di concedersi uno scatto con lui. “Quando ero bambino sognavo di incontrare tanti campioni e di poterli avvicinare, magari chiedendogli un autografo o una foto. Adesso succede con me, ma questa cosa la trovo molto gratificante. Insomma, alla fine sono rimasto il ragazzo di sempre, e se la gente mi riconosce significa che qualcosa di buono l’ho fatto. E al di là tutto, non ho mai dimenticato da dove vengo.

Jannik poi ha parlato anche del legame con il fratello maggiore Marc, col quale spiega di avere un rapporto davvero molto stretto. “Lui, oltre ad essere mio fratello, è anche uno dei miei primi amici. Ed è bello che sia così: ogni volta che mi confronto con lui, riesce sempre ad essere sincero e a dirmi la verità. Per questo non finirò mai di ringraziarlo: ha sempre una parola per me, specie quando sono in difficoltà, e mi sento fortunato ad averlo accanto”.

Gli obiettivi personali 2024 e quelli con la nazionale

Il 2024 potrebbe proiettare Sinner in una nuova dimensione. Dalla sua sa che gli avversari ormai lo attendono al varco: hanno capito che non si può abbassare mai la guardia, se si ha intenzione di prevalere. Ma quello visto alla fine del 2023 è un giocatore che rischia di rivelarsi fuori portata per molti suoi colleghi. Jannik esordirà soltanto il prossimo 10 gennaio al Kooyong Classic, un torneo esibizione che si gioca sul vecchio campo che ospitava gli Australian Open sino alla fine degli anni ’80, situato sempre a Melbourne. Poi il 14 gennaio, quando scatterà il primo slam della stagione, cercherà di infilare il primo filotto di vittorie (se arriva 7 vuol dire che metterebbe in bacheca il primo titolo slam in carriera) e conseguentemente scalare anche il ranking ATP.

Che poi sono i due grandi obiettivi della stagione alle porte: provare a vincere uno dei 4 tornei più importanti del circuito e avvicinare la vetta della classifica mondiale. L’altro desiderio, sottolineato anche nell’intervita al Tg1, è di provare a ripetersi con la nazionale in Davis Cup. “Lì non giochi più per te stesso, ma rappresenti l’Italia e quindi hai una spinta e una motivazione ulteriore. È stato bello ciò che abbiamo fatto, speriamo di poterlo rifare di nuovo”.

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