Il migliore degli azzurri in coppa Davis è stato proprio quel Lorenzo Sonego che nemmeno doveva esserci. Il torinese, in extremis, ha preso il posto di Sinner messo k.o dai guai fisici.
Di ritorno dalle vacanze è apparso ricaricato e dopo la semifinale ha parlato in questi giorni a La Repubblica della sfida al Canada e non solo.
“La sfida più bella è stata quella su Shapovalov, anche se ho giocato con una fastidiosa infiammazione al muscolo tibiale provocata dagli allenamenti forzati al rientro dalla vacanza alle Maldive. Però la partita della vita resta il 6-2 6-1 contro Novak Djokovic, un paio d’anni fa a Vienna”.
Poi l’azzurro ha parlato anche dei colleghi: “Rafael Nadal è un esempio pazzesco, ci mette il massimo dell’impegno in ogni pallina di ogni allenamento. Fuori dal campo, è molto disponibile pur restando uno che dà poca confidenza. Il contrario di Djokovic che invece è molto aperto; chissà, forse aiuta anche il fatto di parlare italiano. Torneo preferito? Dico gli Internazionali d’Italia a Roma per il clima che si crea sugli spalti. Poi Wimbledon per la sua eleganza che trasuda storia, ma mi piacciono anche gli spazi infiniti dei tornei americani, da Miami a Indian Wells”.
L’azzurro dopo un 2022 tra alti e bassi cercherà di trovare continuità e di raggiungere il suo best ranking.