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Terremoto Italia, Gravina silura Spalletti. Il ct: "Ma io non volevo mollare". Poi si commuove e va via

Alla vigilia del match con la Moldavia, arriva l'annuncio di Spalletti in conferenza stampa: "Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Finisce nel peggiore dei modi l’avventura di Spalletti sulla panchina dell’Italia. A comunicarlo lo stesso ct nella conferenza della vigilia della sfida con la Moldavia. “Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di ct della Nazionale. Io non avevo nessuna intenzione di mollare” ha detto prima di lasciarsi sopraffare dalle emozioni e abbandonare la sala stampa.

Caos Italia, Spalletti silurato da Gravina

L’esonero del ct arriva nel momento sbagliato. Perché alle porte di una partita fondamentale per le sorti Mondiali degli azzurri un nuovo terremoto è l’ultima cosa che serviva. E, invece, ecco benzina sul fuoco con l’annuncio – per bocca dello stesso di ct – del suo esonero in una modalità che ricorda quello di Fonseca al Milan.

I veleni con Acerbi e le polemiche annesse, la batosta con la Norvegia, il mea culpa di capitan Donnarumma, Gravina che in mattina ha elogiato il ct ma di fatto lo ha scaricato. Una decisione, quella dell’addio, che proprio non va giù a Luciano. “Ieri sera con il presidente Gravina siamo stati insieme un bel po’. Mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di ct della Nazionale. A me è dispiaciuto, visto il nostro rapporto. Io non avevo nessuna intenzione di mollare. Avrei preferito rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro. Esonero è, devo prenderne atto” ha detto Spalletti.

Fine dell’era Spalletti: perché l’annuncio è stato dato ora

Io ho provato a servire la patria, senza invidie e gelosie. Fino a domani alleno e riscuoto, da martedì non più. Sono deluso anche da me stesso”. Non resta che prendere atto della decisione del presidente della Figc: “Domani è importante vincere e convincere per aprire nel migliore dei modi il ciclo di chi mi sostituirà”. Sulla partita con la Moldavia: “Bisogna evitare errori, come la non conoscenza di alcuni avversari, perché anche loro hanno 3-4 calciatori di livello internazionale”.

E torna sulla debacle con la Norvegia: “L’altra sera nessuna ha messo in campo il meglio, non siamo riusciti a fare una giocata, non siamo riusciti a gestire la partita con continuità come volevamo. Se tutti facciamo al di sotto delle nostre possibilità, io per primo, diventa più difficile. Con la Moldavia dobbiamo incanalare noi la partita, con il nostro atteggiamento”. Sulla scelta di comunicare ora l’addio: “Sarebbe stata peggio portarla avanti con questo dubbio. Parlando con il presidente abbiamo concordato che da uomini si fa così. Si va a giocare anche se poi non sarò io l’allenatore”.

Il feeling con i giocatori e l’ultima partita da esonerato

Quando gli viene chiesto se c’era scarso feeling con la squadra, Spalletti risponde in maniera piccata: “Dimmi nome e cognome dei giocatori con cui ho avuto scarso feeling. L’ho trovato con tutti. Anzi, ho lisciato forse troppo. Sono andato sempre verso gli abbracci, sempre verso il fatto di comprendere tante cose, di essere più amico, più disponibile nelle richieste di allenamento. Mi farebbe piacere sapere se qualcuno ti ha raccontato qualcosa per telefono”.

Su come si allena da esonerato dice: “È sempre il carattere che fa la differenza. Con la figura che si è fatta l’altra sera non voglio chiudere, voglio chiudere con una bella vittoria. Mi aspetto che ci sia una presa di coscienza. Io sarei andato avanti con questo gruppo qui”.

Il ct abbandona la sala stampa

Il discorso si sposta sul rapporto con i club. “Ho sempre avuto massima disponibilità e comprensione. Non ricordo di aver avuto problemi particolari. Ogni tanto ho pensato a non farli troppo male, rimandando i ragazzi a casa al primo problemino proprio per incentivare questa collaborazione”.

Poi la domanda che lo spinge ad abbandonare anzitempo la sala stampa. “Si sente tradito?”. Spalletti fatica a parlare. Le parole restano in gola. Ci pensa. Sono le emozioni a prendere il sopravvento. Si alza in piedi e lascia la conferenza stampa, accompagnato dall’applauso dei presenti.

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