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Tokyo 2020, niente podio per Federica Pellegrini. Burdisso è bronzo

Dopo la storica qualificazione alla finale, la quinta consecutiva alle Olimpiadi nella specialità, la veneziana si è dovuta accontentare del settimo posto nei 200 stile libero. Il pavese è terzo nei 200 farfalla.

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A Federica Pellegrini mancava solo la medaglia di bronzo per completare la propria personalissima “scala” olimpica, che comprendeva già un primo, un secondo, un quarto e tre quinti posti.

Ma l’ultima impresa di una carriera olimpica già leggendaria non è riuscita alla Divina, che nella finale di Tokyo 2020 dei suoi 200 stile si è dovuta accontentare del settimo posto, con il tempo di 1’55″91. .

Chi invece ha rimpinguato il medagliere italiano con un’altra medaglia di bronzo, l’ottava della spedizione giapponese pochi minuti dopo quella del quattro senza nel canottaggio, è stato Federico Burdisso, splendido terzo nei 200 farfalla.

Guai però a considerare quello di Federica un risultato deludente, nonostante l’argento europeo dello scorso maggio a Budapest (con l’oro mancato per due centesimi) avesse fatto sognare tutti.

Perché aver raggiunto la quinta finale a Cinque Cerchi consecutiva nella stessa specialità, prima donna a raggiungere un simile risultato nella storia del nuoto, basta e avanza per sostenere che Federica ha fatto bene a rinviare di un anno i propositi di ritiro e a resistere alla delusione per lo slittamento di un anno dei Giochi.

“Non voglio piangere oggi – le parole di Federica ai microfoni di ‘Rai Sport’ nell’immediato postgara – Volevo godermi questa finale e lo ribadisco, il mio ultimo 200 a livello internazionale. Sono contenta anche per il tempo. È stato un lungo viaggio dall’inizio alla fine. Tra pochi giorni compirò 33 anni e non ho rimpianti. Ringrazio tutti, il mio staff e la mia famiglia. Sono stata orgogliosa di essere stata la capitana di una squadra mai così forte”.

E alla fine le lacrime, inevitabili, sono arrivate eccome.

Già dopo aver tremato in batteria ed aver piazzato la zampata che serviva per entrare nella storia, con quel terzo posto nella propria semifinale, Federica Pellegrini si era lasciata andare ad un pianto quasi dirotto. “Adesso voglio divertirmi” aveva anticipato, come a scrollarsi di dosso le responsabilità di conquistare la terza medaglia olimpica della propria carriera, dopo l’argento che la rivelò al mondo a 16 anni ad Atene 2004 e l’oro di Pechino 2008, con tanto di record mondiale, quell’1’54″82 che è rimasto intatto.

Inserirsi nel discorso tra le marziane Katie Ledecky e Ariarne Titmus, ancora oro dopo aver rifilato alla statunitense la prima sconfitta della carriera in una finale olimpica nei 400 stile, era impossibile per Federica, non solo per quella scomoda prima corsia di partenza.

A riuscirci è stata invece la canadese Penny Olesiak, sorprendente terza, con medaglia d’argento per l’ungherese Siobhan Haughey. Ledecky solo quinta, alle spalle anche della cinese Yang.

Prima medaglia olimpica della carriera invece per Federico Burdisso.

Il classe 2001 non è riuscito a coronare l’obiettivo di essere il primo degli “umani” nei 200 farfalla, alle spalle del marziano Kristof Milak, primo come da copione pur senza riuscire a migliorare il primato mondiale che già gli appartiene,

Parso meno performante rispetto alla semifinale, Burdisso ha ottenuto un comunque ottimo terzo posto alle spalle anche del giapponese Tomoru Honda, con il tempo di 1’54″45.

Per Burdisso si tratta del coronamento di una crescita poderosa e rapidissima, dopo la doppia medaglia agli Europei, il bronzo a Glasgow 2018, conquistato ad appena 16 anni, e l’argento a Budapest 2021, con tanto di record italiano, 1’54″28, migliorando quello che già gli apparteneva (1’54″39) e stabilito nel Mondiale 2019 a Gwangju.

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