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Tokyo 2020, flop ciclismo: i tifosi si schierano sul caso Cassani

La delusione per le mancate medaglie al maschile nelle prove su strada è forte: il selezionatore torna in Italia, ma i social sono tutti con lui.

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Le grandi aspettative della vigilia si sono sciolte sotto il sole giapponese. La spedizione azzurra del ciclismo maschile su strada è tornata a casa senza medaglie dai Giochi di Tokyo. A salvare l’onore ci hanno pensato le donne, col bronzo conquistato nella prova in linea femminile da Elisa Longo Borghini. I cinque portacolori dell‘Italia nella prova maschile, Bettiol, Caruso, Ciccone, Moscon e Nibali, sono invece rimasti all’asciutto. Così come Filippo Ganna, che non è riuscito – da campione del mondo in carica – a finire a podio nella crono.

Delusione ciclismo, il Ct Cassani nel mirino

Nel mirino la gestione del commissario tecnico Davide Cassani, da anni al timone della selezione azzurra maschile. Il fatto che abbia lasciato Tokyo in anticipo con i Giochi in pieno svolgimento e senza neppure assistere alle prove in pista potrebbe essere un indizio di una frattura in corso con i vertici federali, anche perché ai microfoni di Rai Sport lo stesso Cassani ha confessato: “Sto prendendo ora l’aereo. Il motivo per il quale lascio Tokyo prima? Preferisco parlarne stasera quando torno”. Dal canto suo il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni ha provato a minimizzare – “Rientro di Cassani? Tutto previsto” – senza tuttavia escludere possibili decisioni forti a fine anno: “Del futuro di Cassani ho parlato con lui nei giorni scorsi: voleva sapere subito cosa sarà, gli ho spiegato che è in programma un consiglio federale a fine agosto e le valutazioni e le scelte saranno fatti in quella occasione”, le sue parole all’Ansa. “Conferme a Cassani ora non gliele posso dare, comunque lui ha un contratto fino al 30 settembre che ‘copre’ anche i mondiali. È stato fatto dalla precedente gestione federale, anche giustamente, per dare continuità tecnica”.

Ciclismo azzurro nel caos, tifosi con Cassani

E i tifosi da che parte stanno? Moltissimi si schierano dalla parte del selezionatore, a lungo seconda voce del ciclismo sulla Rai: “Spero solo che l’eventuale esonero sia il preludio per la nascita di un progetto ancora più importante, e cioè la nascita di una squadra Italiana World Tour. Altrimenti è una sciocchezza immensa. Anche perché questa nazionale è cresciuta molto con Cassani“. Oppure: “Finché le cariche dirigenziali nello sport saranno decise a livello politico ci saranno sempre queste oscenità”. E ancora: “Chi si attacca ai presunti risultati negativi non ha compreso cosa ha saputo costruire Cassani a livello sportivo e umano in questi anni”. Qualcuno aveva previsto tutto: “Non mi sorprende che Cassani possa essere sollevato dal suo incarico, in questi mesi ci sono state polemiche su tutto”. Mentre qualcuno si spinge oltre: “Chi al suo posto, Bugno? Il rischio di un salto nel buio è totale”. Ma c’è chi non è d’accordo: “Bugno è stato un grandissimo, bisogna ripartire da lui. Cassani ormai sembra bruciato”.

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