Gol e spettacolo nel lungo weekend dedicato all’8a giornata di Serie C. Dalla prima vittoria del Foggia di Capuano alla goleada del nuovo Avellino targato Biancolino, passando per gli importanti successi di Padova e Pescara, rispettivamente contro Vicenza e Ascoli. Secondo “calcio” di Silvio Baldini a Mimmo Di Carlo, con il tecnico toscano che ha macchiato l’esordio in bianconero dell’ex Chievo. Non mancano le sconfitte sanguinose, come quella della Pergolettese nel gruppo A, mentre nel girone C Francesco Salvemini continua a far sognare Cerignola.
I Top dell’8a giornata di Serie C
C come Ciccio Salvemini, l’Audace fa sognare Cerignola
La Serie C continua ad essere l’habitat naturale di Francesco “Ciccio” Salvemini. Il bomber dell’Audace Cerignola, costretto a fare a meno del suo partner Cuppone fino a fine stagione, si è caricato sulle spalle la formazione allenata da Giuseppe Raffaele e sta continuando a macinare gol e giocate di assoluto spessore. La doppietta di Torre del Greco è solo un’inevitabile conseguenza.
Il Cerignola è sempre lì, nel cuore della zona playoff e a ridosso delle zone più nobili della classifica del raggruppamento centro-meridionale, come richiesto dal presidente Nicola Grieco. Un progetto sano e ambizioso, capace di attrarre nuovi calciatori in estate e di rinnovare con sorprendente lucidità, senza stravolgere l’ossatura di una rosa reduce da un anno di transizione. Il lavoro del ds Di Toro inizia a raccogliere i frutti sperati.
Padova in fuga, rotto l’incantesimo con il Vicenza
Il Padova prova a scappare. La compagine guidata da Matteo Andreoletti si aggiudica l’attesissimo derby dell’Euganeo, superando di misura il Vicenza di Stefano Vecchi e portandosi a +4 sul Renate (e a +5 sui rivali del Lane). Una vittoria che oscura definitivamente le due sconfitte incassate ai playoff proprio contro l’undici vicentino e disegna i contorni di una prima mini-fuga nel girone A, per un Padova ancora imbattuto e con 22 punti all’attivo. Idee, gioco e identità. L’ex trainer del Benevento, in Veneto, sembra aver ritrovato la Pro Sesto che fu.
Silvio Baldini, nuovo “calcio” a Di Carlo a 17 anni dall’episodio del Tardini
Nessun calcio nel sedere, stavolta, ma solo abbracci, sorrisi e tanto Football. A 17 anni dall’iconico episodio del “Tardini”, Silvio Baldini incrocia nuovamente Mimmo Di Carlo e approfitta delle attuali difficoltà dell’Ascoli, a cui non può bastare il solito Corazza. Il Pescara resta saldamente in testa alla graduatoria del girone B e tiene a debita distanza la Virtus Entella di Fabio Gallo, grazie ad una super giocata di Vergani e al gol di Accursio Bentivegna.
Esordio amaro per l’ex Chievo e SPAL, chiamato a risollevare le sorti del Picchio dopo l’esonero di Massimo Carrera. A Baldini, a cui interessano “sogni” e “percorso”, viene consegnata una dolce realtà: il Pescara è una squadra forte e se la giocherà fino alla fine per la promozione in Serie B.
I Flop dell’8a giornata di Serie C
Taranto, l’errore di Marong è la fotografia di una stagione
Una città come Taranto non merita uno spettacolo simile. La clamorosa topica di Marong, in occasione del gol del neo entrato Emmausso, è semplicemente la fotografia di un’annata nata sotto una cattiva stella. Una stagione sciagurata, che vede calciatori ed allenatore interpretare (almeno per il momento) il ruolo di vittime sacrificali, più che di professionisti.
Tesserati abbandonati al proprio destino in attesa di una cessione societaria che tarda ad arrivare, con un dirigente esperto come Fabrizio Lucchesi ormai in chiara difficoltà anche nelle interviste del dopo gara. Segnali negativi ed errori marchiani che condizionano partite e risultati.
Il tutto, in una piazza che meriterebbe ben altri palcoscenici. Il Foggia, nell’anticipo del venerdì, ne ha legittimamente approfittato, passeggiando sulla carcassa jonica e regalando ad Ezio Capuano la prima gioia rossonera contro il suo recente passato.
Lucchese a picco, squadra abbandonata a se stessa
La Lucchese di Gorgone brancola nel buio. Il pesantissimo ko di Perugia rappresenta solo la goccia che fa traboccare un vaso già rotto da tempo. Ombre sulla panchina del tecnico, così come sul futuro societario. Da quando il patron Andrea Bulgarella è stato costretto ad allontanarsi dai campi per un problema di salute, la squadra toscana appare disorientata e senza una vera direzione. Il 4-0 del “Curi” certifica la crisi rossonera e accende un campanello d’allarme importante, in una Serie C abituata a divorare presidenti ed allenatori con uno schiocco di dita.
Giovanni Mussa esonerato, la sua Pergolettese non ha mai preso il volo
È finita l’era Giovanni Mussa. L’allenatore di Castelleone, ufficialmente sollevato dall’incarico, non è più al timone della Pergolettese, sconfitta anche a Novara e condannata al penultimo posto in classifica dopo le prime otto giornate. Appena cinque i punti conquistati in questo disastroso avvio di stagione, con una differenza reti che recita già -10 e accende i riflettori sulle oggettive lacune difensive della squadra lombarda.
Scossa necessaria, forse tardiva, che costringe (sin da ora) Arini e compagni a rincorrere e lottare fino all’ultimo minuto del campionato per centrare l’obiettivo salvezza. Per l’immediato futuro, soluzione interna: panchina affidata a Giacomo Curioni, finora vice dello stesso Mussa.