E’ già derby d’Italia anche se mancano tre settimane. Inter e Juventus vanno, vincono, restano davanti, stanno la concorrenza. Vittorie con avversari diversi e in maniera differente. Ma è la somma che fa il totale. Potrebbe essere una frase di Allegri, magari la pensa così anche Simone Inzaghi che vince e convince a Bergamo ma non si toglie dalle calcagna una Juve arcigna, rocciosa, mai doma specie nel difendere il fortino costruito al Franchi dopo il gol di Miretti.
E le altre? Tranne il Napoli rivitalizzato da Raspadori abilissimo vice Osimhen, quasi meglio dell’originale, le altre annaspano a cominciare dal Milan che dal ko con la Juve in casa ha perso sicurezze, perso se stesso e perso pure con l’Udinese. La Roma oramai è specializzata nelle vittorie all’ultimo respiro mentre la Lazio continua il suo campionato sulle montagne russe.
Questo e molto altro come sempre come al solito tra qualche bocciatura e qualche promozione il nostro viaggio tra i top e flop della undicesima giornata di serie A. Con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo è solo un giuoco… del calcio.
- Top e Flop della undicesima giornata di serie A
- Supertop della undicesima giornata: Rugani-Miretti 10!
- Sperflop undicesima giornata: Pioli 3
Top e Flop della undicesima giornata di serie A
Jovic FLOP 2: Si ritrova titolare nel Milan a San Siro e non sa nemmeno lui come e soprattutto perchè. Infatti passa tutto il tempo a chiederselo finchè quando trova, forse, la risposta tra i meandri delle scelte di Pioli si gira verso la panchina e vede che è ora di uscire dal campo. Incompreso.
Raspadori TOP 8: Garcia ha detto che “Raspa” ha qualità da vendere, ce ne siamo accorti, se ne sono accorti gli avversari, se ne sono accorti tutti, se ne sarà accorto anche Osimhen? E ora che torna il nigeriano? Come cantava Ornella Vanoni “Domani si vedrà…”
Colombo TOP 7,5: E pensare che il Milan lo ha “dato” al Lecce per prendere al suo posto il più eclatante nel nome Okafor (voto 4). A conti fatti una minusvalenza calcistica.
Ebosele TOP 7,5: Sulla maglia c’è scritto Festy, la festa gliela fatta lui al Milan portandosi a spasso più di una volta un paio di giocatori rossoneri per accelerata. Tanto che Adli e Florenzi sbandano così tanto da buttarlo a terra in area: rigore, gol, partita e incontro. Decisivo.
Dybala TOP 7: disegna calcio come pochi in una Roma spesso priva di sprint, se la gioca quasi da solo, e dopo tocchi, rabone e sombreri, fa ancora la cosa più giusta, mandare in porta Lukaku per il 2-1 nel recupero. Illuminato e illuminante.
Parisi FLOP 5: ci mette il cuore, spina del fianco costante per la Juve ma ha un paio di amnesie imperdonabile e su una di queste infatti Kostic e Miretti non perdonano. Generoso.
Italiano 4: troppi complimenti per il gioco alla lunga fanno male, perchè se giochi bene e non segni poi fai fatica a vincere le partite e la cosa alla Fiorentina succede da tre partite. La viola non sa cambiare spartito e se poi arriva Allegri (voto 7) col suo gioco sparagnino allora te le suona di brutto.
Chalanoglu TOP 8: fa quasi tutto lui, al pari di Lautaro, sempre più nel cuore e cuore di questa Inter. Brozovic oramai fa parte del passato.
Ibrahimovic TOP 7: le cronache davano Ibra a Milano per incontrare Cardinale e pianificare il futuro del Milan eppure allo Stirpe c’era un Ibra che segnava e trascinava il Frosinone. Che sia uno e trino?
Ranieri TOP 8: come i cambi fin qui azzeccati nelle ultime due partite che gli hanno fruttato 6 punti. Sapevamo che il suo Cagliari non si sarebbe abbattuto nemmeno dopo un inizio così disastroso. E infatti, due vittorie, non male.
Supertop della undicesima giornata: Rugani-Miretti 10!
Il primo difende, il secondo offende e la Juve va col minimo sforzo. A Miretti mancava solo il gol, ecco, l’ha trovato, perfetto inserimento, e finalmente un po’ di cattiveria sotto porta, il che non guasta mai. Rugani invece è adattissimo al remake del film di Troisi, “Scusate il ritardo”. Nel 2015 doveva essere un fenomeno arrivato dall’Empoli pronto per l’uso. Ci ha messo 8 anni di panchina di lusso (con tanto di prestiti al Rennes e al Cagliari) per far vedere il suo valore. Fenomeno no, ma roccioso sì. Finalmente.
Sperflop undicesima giornata: Pioli 3
Da Pioli is on fire a Pioli you are fired (espressione per il licenziamento) è un attimo. Il tecnico rossonero così come la sua squadra è in confusione. Con l’Udinese sconfessa se stesso e il suo credo e la squadra sbanda pericolosamente mentre pericolosa non lo è quasi mai. Che succede a quella macchina perfetta che pareva essere nelle primissime giornate di campionato. Urge un cambio di trend anche perchè davanti vanno forte e rischiano di scappare via.