Lucas Torreira ha parlato a 360 gradi a “Ovacion”. Il centrocampista dell’Arsenal, che potrebbe tornare in Italia dopo le esperienze con le maglie di Pescara e Sampdoria, ha toccato anche temi delicati sulla vita privata, come la morte della madre a marzo. Ecco le sue parole.
“L’anno scorso lavoravo con uno psicologo in Spagna perché nel secondo anno all’Arsenal ho giocato pochissimo. Tanti anni fa ti dicevano: “Ma come fai ad andare da uno psicologo, sei matto?”, ma oggi è molto importante, soprattutto per noi che viviamo tante situazioni lontano dalla famiglia. È stato difficile per me accettarlo perché la mia vita dipende dal calcio e quando non gioco sto male, di cattivo umore e mi succede molto. Per questo ho iniziato a vederlo e mi ha aiutato”.
“Quando se n’è andata mia madre volevo smettere di giocare a calcio, e volevo restare con mio padre e i miei fratelli a Fray Bentos. Avevo poca voglia di tornare in Spagna perché avevo paura di restare solo. Per fortuna, uno dei miei fratelli è venuto con me a Madrid. Volevo stare con mio padre, perché è quello che ha sofferto di più: stavano insieme da 40 anni. E’ dura anche per me perché ho perso mia madre a 25 anni. Ma ora dobbiamo guardare avanti”.