L’autobiografia di Francesco Totti regala uno spunto dietro all’altro.
Ce n’è anche per Fabio Capello: “L’ho sempre aiutato, fedele al primo colloquio che avevamo avuto al suo arrivo, quello in cui mi aveva investito di responsabilità speciali in quanto capitano. L’ho aiutato e rispettato anche nei litigi, perché ce ne sono stati. Capello è permaloso, non puoi controbattere in maniera diretta a una cosa che dice, anche se ti pare sbagliata; per provare a far valere il tuo punto di vista ci devi arrivare lateralmente, altrimenti è inutile. Capello è un tuttologo, sa un sacco di cose, è colto e istruito, ma ha il difetto di voler sempre avere l’ultima parola. In volo sopra l’Europa ti dice che quella è Vienna e quell’altra Budapest in un tono che non ammette repliche, e a volte è successo che l’hostess – attenta a non farsi scorgere da lui – muovendo il dito negasse la sua indicazione”.
“Nessuno ha la capacità di Capello di comporre una rosa e renderla competitiva” aggiunge Totti.
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