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Tour de France, 18a tappa: lezione di tattica di Campenaerts, Kwiatkowski ci resta male. Pogacar pensa alle Alpi

La fuga va in porto e Victor Campenaerts brucia allo sprint Vecher e soprattutto Kwiatkowski, che sentiva di avere la tappa in pugno. Il gruppo lascia fare: da domani le Alpi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ha aspettato una vita, ma ne è valsa la pena: Victor Campenaerts ha conquistato la 18esima tappa del Tour, e lo ha fatto in modo non banale e scontato, ma sfruttando le sue doti di passista (lui che è grande crono man) per poi beffare all’arrivo i due compagni di fuga nel finale di frazione, vale a dire l’ex campione del mondo Kwiatkowski e il francese Vecher. Non succede invece nulla in classifica generale: tutti buoni in vista dei fuochi d’artificio previsti domani e sabato, con gli arrivi in salita a Isola 2000 e al Col de la Couillole che decideranno le sorti di una corsa che pure, salvo sorprese, ha già emesso ogni tipo di verdetto.

Campenaerts beffa tutti: Kwiatkowski il grande sconfitto

La tappa con arrivo a Barcelonnette si prestava a lunghe imboscate, e puntualmente le imboscate sono arrivate. La fuga parte prestissimo e spacca in due il gruppo della maglia gialla, che naturalmente lascia fare (il pensiero corre ai tapponi alpini di domani e dopodomani). Sono oltre 30 i fuggitivi, con Van Aert, Matthews e Kwiatkowski a caccia di una vittoria di tappa che significherebbe tanto (van der Poel invece perde l’attimo buono e si accoda al gruppo: critico il neerlandese a inizio tappa, tanto da domandarsi se per uno con le sue caratteristiche abbia senso correre tutte le tre settimane di un grande giro).

Alla fine, dopo tanti saliscendi, si forma il terzetto che arriva docile al traguardo: con Kwiatkowski ci sono Campenaerts e Vecher, con quest’ultimi due bravi a riprendere il polacco negli ultimi 40 chilometri e andare d’amore e d’accordo fino all’arrivo. A quel punto se la giocano in tre: il belga ha le gambe migliori, non sbaglia nulla e mette tutti nel sacco. Grande deluso Kwiatkowski, probabilmente il più forte di tutti in una volata ristretta, che pure sbaglia tutto e si non ha la forza per reagire alla fucilata di Campenaerts. Che appena tagliato il traguardo si concede una videochiamata con la compagna, giusto per farle sapere quanto è bello vincere una tappa al Tour, lui che ne aveva vinta una al Giro nel 2021 a Gorizia.

Il Tour “degli umani”: Ciccone prende altri due minuti

Il gruppo con tutti i principali protagonisti della classifica generale è arrivato al traguardo con poco meno di 14’ di ritardo. Giornata di quiete prima della probabile tempesta attesa già nella tappa di domani, con l’arrivo a Isola 2000 che potrebbe servire per consentire a Pogacar di assestare l’ennesimo colpo da ko.

Pogacar che in mattinata s’è dovuto difendere dalle accuse di Tom Dumoulin: l’ex corridore olandese ha criticato l’attuale maglia gialla per aver voluto attaccare nella tappa di ieri, dicendo che non aveva senso staccare Vingegaard ed Evenepoel potendo contare già su un vantaggio rassicurante (di fatto accusandolo di voler essere protagonista a tutti i costi). Accuse rispedite al mittente, non tanto da Tadej, quanto dagli appassionati: avercene di corridori che corrono senza tatticismi.

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