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Tour de France, 17a tappa: Carapaz stavolta non sbaglia nulla. I big si muovono: Evenepoel avvicina Vingegaard

Finalmente Carapaz trova quella vittoria di tappa al Tour che gli era sempre sfuggita. I big non restano a guardare: Pogacar attacca, Evenepoel guadagna 12 secondi su Vingegaard.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Finalmente la zampata del giaguaro è arrivata: Richard Carapaz c’aveva provato una miriade di volte, ma quella benedetta (o maledetta) vittoria di tappa al Tour gli era sempre sfuggita. Non stavolta, non a Superdevoluy, dove il più grande desiderio dell’ecuadoriano è stato finalmente esaudito: in fuga con Simon Yates ed Enric Mas, il vincitore del Giro d’Italia 2019 ha salutato tutti negli ultimi 1000 metri della penultima salita di giornata, il Col du Noyer, involandosi verso un meritatissimo successo di tappa. Ma dietro non è che ci si sia annoiati: più o meno sullo stesso punto dove Carapaz ha fatto il vuoto ha acceso la miccia anche Tadej Pogacar, animando eccome l’ultima parte della frazione.

Pogacar accende la miccia, Evenepoel ne approfitta

Alla fine l’unico che ha davvero tentato di guadagnare qualcosa è stato Remco Evenepoel, bravissimo a rispondere alla rasoiata dello sloveno e a riprenderlo poco prima della discesa che ha preceduto l’ultima ascesa, dove il belga è partito in contropiede. Risultato? Un assolo che ne ribadisce il buono stato di forma, probabilmente migliore di quello mostrato a inizio Tour.

Alla fine però Remco non ha fatto il vuoto: ha rosicchiato 10 secondi a Pogacar e 12 a Vingegaard, che pure ne dispone ancora 118 di vantaggio nella lotta per il secondo posto, con Evenepoel che ha ridotto il ritardo sotto i due minuti. Il segnale che doveva arrivare però è (almeno in parte) arrivato: Pogacar è pienamente padrone delle operazioni, Vingegaard ha patito ancora una volta un arrivo non propriamente adatto alla sue caratteristiche, soprattutto mostrando una condizione non più eccelsa come aveva lasciato intravedere a inizio corsa. E con Evenepoel in crescita, ecco che le ultime 4 tappe potrebbero seriamente riservare sorprese: il belga ha a disposizione anche la crono di Nizza, dove partirà favorito, oltre a un po’ di salite non così gradite al danese (predilige quelle lunghe e regolari) per provare a ribaltare l’inerzia del duello.

Il Tour “degli umani”: Ciccone prende altri due minuti

La vittoria di Carapaz, che entra nel ristretto ma prestigiosissimo circolo dei corridori in grado di vincere almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri (ne ha conquistate tre sia al Giro che alla Vuelta), arriva in coda a una giornata movimentata nella quale però ancora una volta gli italiani sono rimasti a guardare, con Ciccone che ha perso un paio di minuti rispetto ai primi tre della generale, rimanendo all’ottavo posto ma a quasi 18’ di ritardo (e a 5’ da Almeida, quarto e “primo degli umani”).

Pogacar ha dimostrato di avere una gamba superiore: è bastata un’accelerazione per mettere tutti alla frusta, sebbene Evenepoel abbia risposto nel modo migliore. Domani altra tappa movimentata: arrivo a Barcelonnette dopo 5 GPM di terza categoria, altra frazione adatta alle fughe. Probabile una stasi prima della bagarre sulle Alpi nelle ultime due tappe in linea.

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