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Tour de France, 6a tappa: Philipsen s'illude, a Digione gran colpo di reni di Groenewegen

Groenewegen, fresco campione nazionale, ha saputo interpretare nel miglior modo possibile uno sprint lanciato lunghissimo dal treno Alpecin

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non c’è ancora gloria per Jasper Philipsen al Tour de France: la terza volata dell’edizione 111 se la prende Dylan Groenewegen, favoloso nel trovare il colpo di reni sul traguardo di Digione e mettersi dietro di un’incollatura (facciamo 10 centimetri?) il fuoriclasse olandese. Ma alla fine la festa nei Paesi Bassi è comunque garantita: Groenewegen, fresco campione nazionale, ha saputo interpretare nel miglior modo possibile uno sprint tiratissimo, lanciato lunghissimo dal treno Alpecin che pure non ha offerto a Philipsen le risposte sperate.

Groenewegen favoloso. Van Aert ci prova (senza fortuna)

Non si può dire che il re delle volate dell’anno passato non ci abbia provato, ma ancora una volta a far festa sono stati altri. Con Biniam Girmay che ha dovuto “accontentarsi” del terzo posto di giornata, buono però per guadagnare altri punti nella classifica a punti (anche se Philipsen ne ha guadagnati di più in questa sesta tappa). Subito dietro i tre calibri da novanta gente da volata come Gaviria, Bauhaus e De Lie, mentre Wout Van Aert ha provato a lasciare il segno, buttandosi a capofitto nella volata ma finendo per rischiare grosso proprio per via di un contatto con Philipsen, finito sotto osservazione (il belga della Visma ha chiuso comunque al settimo posto). A completare la top ten di giornata c’hanno pensato Demare, Kristoff (che non ha saputo sfruttare il grande lavoro svolto dalla Uno X-Mobility) e Ackermann.

Non s’è buttato nella mischia Mark Cavendish: il britannico, fresco di record di vittorie di tappe al Tour (35, una più di Merckx), non ha trovato il varco giusto nell’ultimo chilometro e s’è lasciato sfilare, chiudendo al 20esimo posto. Peggio però ha fatto Sam Bennett, che ha terminato la tappa addirittura in 25esima posizione. Per trovare un italiano (nota bene: non abbiamo uomini per le volate nel plotoncino degli 8 al via) bisogna salire al 52esimo posto, conquistato da Gianni Moscon.

Domani la prima cronometro: Evenepoel può recuperare

La frazione è filata via liscia senza grossi sussulti. Il temutissimo vento, col rischio di restare impigliati in qualche “ventaglio”, ha suggerito a tanti di stare allerta: a un certo punto il gruppo s’è anche spezzato in due tronconi, ma in generale nessuno dei big s’è fatto sorprendere. Tutto il lavoro delle squadre è stato finalizzato per la volata, che sulla carta avrebbe dovuto favorire lo sprint di Philipsen.

Van der Poel l’ha messo nelle condizioni di andare a tutta e di presentarsi senza apparenti rivali, ma Groenewegen sul fronte sinistro ha saputo interpretare meglio gli ultimi 25 metri, riuscendo a superare il connazionale che già sentiva la vittoria in pugno. Uno schiaffo morale per l’Alpecin Deceuninck, il cui Tour per ora resta decisamente al di sotto delle aspettative. Domani intanto si torna a spostare il mirino sulla classifica generale: è tempo di cronometro, con Evenepoel e Roglic favoriti nei 25 km che porteranno la carovana a Gevrey-Chambertin. Ma Pogacar, che già al Giro ha mandato segnali nella corsa contro il tempo, è pronto a dare battaglia (e con lui anche Vingegaard).

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