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Tour de France, l'aneddoto di re Pogacar

La Maglia Gialla del 2020 fu trampolino di lancio per lo sloveno: "Qualcuno in Slovenia è ancora arrabbiato con me per aver battuto Primoz".

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Tour de France, l'aneddoto di re Pogacar Fonte: Getty Images

Domani Tadej Pogacar incomincerà il Tour de France della riscossa, quello che, nei suoi desideri, deve valere la terza volta a Parigi in Maglia Gialla.

La vittoria del 2020 fu una sorpresa, in parte dura da metabolizzare per il pubblico sloveno che tifava il più noto Primoz Roglic: "Prima della cronometro de La Planche des Belles Filles eravamo tutti convinti che il Tour de France sarebbe stato di Primoz Roglic, io e la squadra eravamo soddisfatti del secondo posto, della Maglia Bianca e dei tre successi di tappa; un corridore deve però fare il suo meglio e provare a vincere e quel giorno ho sfruttato la chance ricevuta, avviando così la mia carriera ad alto livello. Non è stato il rientro a casa che si sogna un vincitore, a volte sento ancora di dover dimostrare il mio valore; qualcuno in Slovenia non è stato felice perdesse Roglic".

Altrettanto inusuale è il modo in cui il 24enne ha assaporato la sconfitta nel 2022 targata Jonas Vingegaard: "Non mi sono divertito sul Col de Granon, ma i tifosi sì, perché han visto uno spettacolo gradevole; so correre solamente così, a volte vinco e a volte no. Non cambierò: un secondo posto non è fonte di delusione, la mia vita è bellissima e ringrazio il ciclismo per il fatto che mi dà da vivere in questa maniera: in alcuni momenti è faticoso, ma sono felice di quello che faccio in allenamento e gara".

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