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Tour de France, Tadej Pogacar: "Non posso rendere pubblici i miei dati"

Tadej Pogacar si sta preparando per l'ultima settimana di corsa sui Pirenei. Dalla conferenza stampa pre gara, l'attuale Maglia Gialla risponde ai dubbi dei giornalisti.

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Tour de France, Tadej Pogacar: "Non posso rendere pubblici i miei dati" Fonte: Getty Images

Oggi è giorno di riposo per il Tour de France 2021 e per il suo leader Tadej Pogacar. Prima dell’ultima e terribile settimana che deciderà chi a Parigi sarà il vincitore assoluto, l’attuale Maglia Gialla, che ha 5 minuti di vantaggio sugli inseguitori, ha partecipato alla consueta conferenza stampa, nella quale ha parlato di tante cose, dai suoi avversari a come affrontare l’ultima settimana della Grande Boucle, fino ad arrivare a quei sospetti che sempre di più cercano di mettere un’ombra sulla sua immagine. 

Queste le sue parole:

“La condizione nel complesso è buona ma è logico che ci sia della stanchezza – ha detto la maglia gialla -. Ho sofferto il caldo in questi ultimi giorni. Non ho dormito molto bene per diverse notti e ho avuto dei fastidi a causa di alcune scottature”.

Anche a livello metereologico questo Tour è statoo molto duro, dato che si è passati dal freddo delle Alpi al caldo torrido della Provenza. Ora un altro cambiamento, dato che arrivano i Pirenei:

“Questa mattina ho fatto un breve allenamento di un’ora per schiarirmi le idee e godermi la natura di Andorra. Non vedo l’ora di attaccare sui Pirenei per mettere alla prova le mie gambe su quelle salite”.

La tappa di domani prenderà il via da Pas de la Case per andare a Saint Gaudens e comprende ben tre salite importanti. Il giorno dopo, invece, da Muret si andrà a Saint-Lary Soulan, con il temuto arrivo al Col du Portet. Pogacar potrebbe provare anche ad allungare sui suoi inseguitori, data soprattutto l’imprevedibilità di questo Tour:

“Se avrò l’opportunità di continuare ad aumentare il mio vantaggio lo farò, perché non si sa mai cosa può succedere dopo. In una brutta giornata, tutto può accadere. Le tappe 17 e 18 saranno molto difficili, ma domani verso Saint-Gaudens potrebbe succedere qualcosa di imprevedibile. Sul Ventoux, per esempio, ero al limite quando Jonas Vingegaard mi ha attaccato, ho provato a seguirlo ma sono esploso, ero al di sopra delle mie possibilità. Sono stato un po’ più sulla difensiva negli ultimi giorni, vedremo come mi sentirò sui Pirenei, ma se vedrò un’opportunità, non me la farò sfuggire”.

Pogacar ha corso in modo differente rispetto allo scorso anno, dominando fin da subito e prendendosi subito la Maglia Gialla per poi controllare la corsa anche in solitaria, senza compagni. Questo modo di correre, come sempre, genera alcuni sospetti e incomprensioni

“Vengo da una buona famiglia che mi ha educato bene e non mi ha mai insegnato a prendere scorciatoie – ha tuonato Pogacar per rispondere alla domanda su quei dubbi che alcuni stanno alzando -. Il ciclismo ha un passato pesante, ma non ho preparato una risposta per questa domanda. Accetto i dubbi ma non so cosa dire. Mi piace solo salire sulla mia bici e fare quello che mi piace. Tutto quello che posso fare per rispondere è parlare con il mio cuore e dire che vengo da una buona famiglia che mi ha educato bene e non mi ha mai insegnato a prendere scorciatoie”.

A seguire, un giornalista chiede a Pogacar se sarebbe disposto a condividere i propri dati, ma l’attuale Maglia Gialla risponde per le rime e non si lascia intimorire dai sospetti:

“Ho già risposto più volte a questa domanda. Mi piacerebbe farlo, forse un giorno lo farò, ma non so se questo cambierebbe qualcosa. Per vincere il Tour, devi produrre più watt possibili, tutto qui. La pubblicazione dei miei dati potrebbe influenzare le tattiche di gara in quanto i miei avversari vedrebbero di cosa sono capace in determinate situazioni. Non credo che gioverebbe a qualcuno”.

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