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Tuffi: le caratteristiche di piattaforma e trampolino, i coefficienti di difficoltà, i voti dei giudici

Come avvengono le gare di Tuffi: le caratteristiche di trampolino e piattaforma e il modo in cui i giudici attribuiscono i punti

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Redazione

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Tuffi: le caratteristiche di piattaforma e trampolino, i coefficienti di difficoltà, i voti dei giudici Fonte: ANSA

I Tuffi sono una disciplina acquatica, praticata in versione maschile e femminile, che si esegue in piscina sfruttando due supporti: il trampolino e la piattaforma. Il trampolino è costituito da una pedana flessibile quando il tuffatore esercita una pressione decisa sulla sua estremità e consente tuffi da distanza inferiore ai 3 metri; la piattaforma invece è una pedana rigida e statica e consente tuffi da altezze fino a 10 metri. Le gare di tuffi sono maschili e femminili, individuali ma anche a coppie sincronizzate. La gara consiste in un ciclo prestabilito di tuffi: ad ogni tuffo è attribuito un coefficiente di difficoltà, che sarà determinante per il voto finale. I Tuffi sono infatti una gara in cui conta il punteggio attribuito da una commissione tecnica che valuta la qualità dell’esercizio con un voto di solito tra 0 e 10. La media (escludendo i punteggi più alto e più basso) viene moltiplicata per il coefficiente fino a determinare un numero. La somma ottenuta dai voti per i singoli tuffi, determinerà la classifica finale.

Le competizioni dei Tuffi

  • Trampolino 1 metro
  • Trampolino 3 metri
  • Piattaforma 10 metri
  • Trampolino 3 metri – sincronizzato
  • Piattaforma 10 metri – sincronizzato
  • Trampolino 3 metri e Piattaforma 10 metri a squadre
  • Trampolino 3 metri e Piattaforma 10 metri – sincronizzato misto

Tipi di tuffi

Esistono 6 principali gruppi di tuffi:
Avanti, il tuffatore salta guardando avanti e ruota in avanti.
Indietro, il tuffatore salta guardando la pedana e ruota indietro.
Rovesciato, il tuffatore salta guardando la piscina ma ruota indietro.
Ritornato, il tuffatore salta rivolto verso la pedana e ruota in avanti.
Avvitamento, comprendente qualunque tuffo nel quale l’atleta esegua un avvitamento.
Verticale, solo nelle gare da piattaforma, comprende qualunque tuffo nel quale si parta dalla posizione verticale.

Inoltre, ci sono anche 4 diverse posizioni di rotazione:
Teso, con gambe e braccia completamente distese (la più difficile).
Carpiato, con gambe tese come sopra ma braccia piegate (di media difficoltà).
Raggruppato, con sia gambe che braccia piegate, in modo da formare una piccola palla (più facile e che permette la maggiore velocità di rotazione).
Libero, che comprende qualunque combinazione delle tre precedenti, ma deve contenere un
avvitamento.

Il coefficiente di difficoltà

A se­conda della specialità e del livello della gara, inve­ce, i concorrenti hanno a disposizione un determi­nato numero di prove, con o senza limite di coeffi­ciente di difficoltà. Ogni tuffo ha un livello diverso di difficoltà espresso in un valore numerico che, moltiplicato per il voto dei giudici, determinerà il punteggio.

Nella gara olimpica è prevista prima un turno preliminare, poi una semifinale a 18 concorrenti; di questi, i primi 12 vengono ammessi alla fi­nale, dove la classifica definitiva viene stilata som­mando i punteggi della finale e della semifinale.

Calcolo punteggio

I giudici valutano 3 elementi: la partenza, il volo e l’entrata in acqua. I fattori principali che influenzano la decisione sono:
l’altezza massima raggiunta dall’atleta in volo, preferibilmente la più elevata possibile.
la qualità e la lunghezza temporale della verticale sulle mani eseguita sulla piattaforma, se era prevista in entrata;
la distanza orizzontale dell’atleta rispetto alla piattaforma durante il volo, l’ideale dovrebbe essere circa mezzo metro;
la posizione del corpo durante l’acrobazia: in particolar modo, i piedi dovrebbero sempre toccarsi e le capovolte o gli avvitamenti dovrebbero essere eseguiti in modo corretto.
l’angolo di entrata, che dovrebbe essere di 90 gradi rispetto all’acqua: il movimento deve finire ben prima dell’entrata in acqua, ed il corpo allinearsi appropriatamente in modo da sollevare meno spruzzi.

Storia

I tuffi sono nel programma delle Olimpiadi dal 1904. Vengono realizzati da altezze diverse: esistono le gare da 1 metro, 3 metri e 10 metri. Fuori dal programma dei Giochi esistono anche competizioni dove i tuffatori si buttano anche da 30 metri. L’origine di questo sport viene fatto risalire al 1881 grazie a un gruppo di tedeschi. I tuffi vennero apprezzati anche dai ginnasti per i loro allenamenti e si diffusero anche a Roma (Ponte Milvio) e in Gran Bretagna. In Germania nacquero le gare ufficiali mentre in Italia il primo campionato nazionale avvenne nel 1900 a Milano, presso i Bagni di Diana.

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