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Nuoto, stili e regole. Stile libero, dorso, rana, farfalla; il nuoto in acque libere

Le caratteristiche della disciplina del Nuoto sia in piscina sia in acque libere. Gli stili e le specialità previste nel programma olimpico

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Redazione

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Nuoto, stili e regole. Stile libero, dorso, rana, farfalla; il nuoto in acque libere

NUOTO

I 4 stili del nuoto

  1. stile libero
    Nello stile libero il movimento consiste nel nuotare sul petto con uno stile circolare continuo, alternando le braccia e battendo le gambe continuamente. È uno stile che richiede velocità, armonia e ritmo. Essendo uno stile non regolato da norme, nella storia sono state diverse le tecniche utilizzate per gareggiare. Inizialmente gli stili utilizzati dai nuotatori erano l’overarm e il trudgen, che col passare del tempo hanno lasciato posto al crawl che consiste nel far uscire leggermente la testa dall’acqua da un lato, mentre il braccio inizia la fase di recupero sopra l’acqua. Il respiro va fatto con la bocca e bisogna tornare nel minor tempo possibile con la faccia in acqua. In questa fase si espira lentamente attraverso naso e bocca, fino al respiro successivo.
  2. dorso
    Per il dorso si applicano gli stessi movimenti dello stile libero, ma sulla schiena. Rispetto al crawl è uno stile più lento a causa delle bracciate meno profonde, ma non ha la difficoltà della respirazione.
  3. rana
    Nello stile a rana si nuota sul petto con un movimento simultaneo delle braccia che portano le mani dal petto in avanti seguito da un movimento delle gambe con i piedi che spingono verso l’esterno-dietro. La respirazione è frontale, cioè si fa uscire la testa dall’acqua durante la fase di spinta, mentre le braccia iniziano la remata, prendendo l’aria solo con la bocca.
  4. farfalla
    Per la farfalla è richiesta grande coordinazione in quanto il movimento consiste in una bracciata continua e simultanea, accompagnata da due colpi di gambe.

Le specialità del programma olimpico

Stile libero 50 m M/F
100 m M/F
200 m M/F
400 m M/F
800 m M/F
1500 m M/F
Dorso 100 m M/F
200 m M/F
Rana 100 m M/F
200 m M/F
Farfalla 100 m M/F
200 m M/F
Misti 200 m M/F
400 m M/F
Staffette stile libero 4×100 m M/F
4×200 m M/F
Staffette miste 4×100 m M/F/MX

Micheal Phelps: il nuotatore più forte di sempre

23 ori, 3 argenti, 2 bronzi: il bottino olimpico di Michael Phelps racconta la storia dell’atleta più vincente di sempre nella competizione a Cinque Cerchi. Il nuotatore statunitense, soprannominato lo Squalo di Baltimora, è diventato una leggenda dello sport.

La carriera di Phelps esplode definitivamente a 15 anni, quando si qualifica ai Giochi di Sidney 2000 diventando il più giovane nuotatore della storia moderna a partecipare alle Olimpiadi.

Quattro anni più tardi, alle Olimpiadi di Atene, Phelps si presenta in corsia come la più grande promessa del nuoto internazionale. Non tradisce le aspettative: 6 medaglie d’oro, 2 di bronzo, 3 record del mondo e 3 record olimpici.

Ai Giochi di Pechino del 2008 compie un’impresa epica: vince 8 ori e frantuma 7 record del mondo. A Londra 2012 vince l’oro quasi in ogni gara a cui partecipa, ma nella sua disciplina, i 200 metri farfalla, sbaglia il tempo di arrivo nonostante fosse saldamente al comando.

Si qualifica alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, senza il favore dei pronostici: ha 31 anni compiuti, troppi nel nuoto per competere ai vertici. Vince quattro ori e un argento e stabilisce l’ennesimo record: è il nuotatore più anziano ad aver vinto una gara olimpica individuale. Proprio nel 2016 dichiara conclusa la sua carriera.

I nuotatori italiani che hanno vinto medaglie olimpiche

I primi podi olimpici azzurri li conquista, nel 1972, Novella Calligaris, argento nei 400 m stile libero e bronzo negli 800 m stile libero e nei 400 m misti. Il primo oro maschile lo conquista Giorgio Lamberti a Perth 1991.

L’edizione di Sydney 2000 è stata la miglior performance olimpica della nazionale italiana con sei medaglie totali, tre ori (Fioravanti, Fioravanti e Rosolino) un argento (Rosolino) e due bronzi (Rosolino e Davide Rummolo).

In campo femminile il primo titolo olimpico lo conquista Federica Pellegrini, oro nei 200 metri stile libero a Pechino 2008.

Nel fondo le competizioni internazionali ufficiali vengono disputate a partire dal 1989. L’Italia conquista le sue prime medaglie ai mondiali di Perth 1991 e agli europei casalinghi di Terracina dello stesso anno. In ambito continentale l’Italia è la nazione più medagliata con 53 podi totali, di cui 21 ori. Nel 2012 Martina Grimaldi diventa la prima fondista azzurra a salire sul podio olimpico nella 10 km dei Giochi di Londra.

NUOTO DI FONDO

Il nuoto di fondo si affronta in acque libere come mare, fiumi e laghi. Si divide in quattro categorie:

  • nuoto di mezzo fondo (fino a 5 km),
  • nuoto di fondo (fino a 15 km),
  • nuoto di gran fondo (fino a 25 km)
  • maratona (oltre 25 km)

Alle Olimpiadi si disputa la gara di 10 km sia per gli uomini sia per le donne.

Tecniche e respirazione

Il nuoto in acque libere presenta alcune differenze molto importanti, rispetto al nuoto in piscina, che riguardano il galleggiamento e la resistenza all’avanzamento, le onde, la navigazione, la mancanza di punti di riferimento, la mancanza di pause dovute al fine vasca, i materiali usati (simili a quelli del nuoto in piscina, un po’ più resistenti i costumi e leggermente più grandi gli occhialini).

Uno degli aspetti più interessanti della gara è intorno al settimo chilometro, quando i nuotatori iniziano a fare la loro mossa per il traguardo. Tra i fattori che separano i medagliati dagli altri, c’è il modo in cui riescono a mantenere l’energia fino traguardo.

Naturalmente, i record sono importanti ma poiché le gare sono molto condizionate dal tempo e dalle condizioni del mare aperto, pianificare una strategia è di vitale importanza. I nuotatori che sono in grado di sfruttare al meglio le onde, le maree e le correnti sono quelli che ottengono i migliori risultati. Essere in ottime condizioni fisiche è un dato di fatto ma è altrettanto importante avere una certa esperienza per poter rispondere abilmente ad ogni situazione e pianificare le strategie ottimali.

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