S’è aperta una voragine in banda, e adesso Julio Velasco deve inventarsi qualcosa di grosso per ovviare al problema. Con un pensiero strisciante che si fa strada ora dopo ora, nella calura estiva che pure già per sé è madida di sudore. Perché l’infortunio di Alice Degradi ha causato un piccolo terremoto nei piani del commissario tecnico, già orfano nel ruolo di schiacciatrice di quell’Elena Pietrini che con un po’ più di lungimiranza (leggi alla voce: non vado in Russia, rinuncio a un po’ di soldi e mi curo perbene in Italia) probabilmente la rassegna olimpica mai l’avrebbe saltata.
- Coperta corta: dietro Sylla e Bosetti per ora c'è Giovannini
- Le due alternative giovani: Nervini e Omoruyi
- Antropova in banda: azzardo o scelta obbligata?
- Solo gli allenamenti potranno dare una risposta
Coperta corta: dietro Sylla e Bosetti per ora c’è Giovannini
In banda, insomma, restano “soltanto” Myriam Sylla e Caterina Bosetti. Che sono due signore schiacciatrici, ma che rischiano di dover fare gli straordinari per ovviare alla difficoltà di reperire alternative.
Di sicuro a Parigi troverà posto Gaia Giovannini, che già nella fase finale di VNL ha ricoperto il ruolo di quarto cambio. La bolognese, classe 2001, di stanza a Vallefoglia, s’è guadagnata credito e fiducia riuscendo a mostrare di avere i colpi per stare a certi livelli: nella competizione recentemente vinta dalle azzurre ha messo assieme 14 punti totali, convocata peraltro per la fase decisiva (la week 3 e le gare a eliminazione diretta) e inserita di fatto in corsa in un gruppo dove ha dimostrato di meritare credito e considerazione. Il posto per Parigi se l’era guadagnato senza fronzoli, adesso si ritrova a primo cambio e con responsabilità sicuramente maggiori.
Le due alternative giovani: Nervini e Omoruyi
Dopo l’infortunio di Degradi, Velasco ha convocato a Firenze nel raduno azzurro Stella Nervini e Loveth Omoruyi. La prima, classe 2003, è stata tra le protagoniste del recente successo dell’Under 22 nel campionato Europeo di categoria. Gioca a Firenze, ha partecipato alle prime due week di VNL segnando 6 punti nella partita vinta contro la Bulgaria e ha avuto modo di tenersi piuttosto allenata proprio in virtù della partecipazione all’Europeo giovanile.
Omoruyi ha più esperienza in azzurro, già nel giro della nazionale durante la gestione Mazzanti: Velasco l’ha portata soltanto nella week 1 e l’ha fatta giocare nel match d’esordio contro la Polonia (due punti a referto) e contro la Bulgaria (4 punti). Una delle due sa di avere la possibilità di andare a Parigi: sulla carta qualche chance in più sembrerebbe avercela Nervini, anche se poi saranno decisivi i prossimi allenamenti per dirimere la questione.
Antropova in banda: azzardo o scelta obbligata?
Al netto di quanto detto, il “problema” di avere un cambio di esperienza e qualità degna di un palcoscenico olimpico in posto 4 è comunque impellente. E potrebbe portare a una soluzione “drastica”, quella cioè di valutare una volta per tutte la possibilità di spostare Ekaterina Antropova a giocare in banda.
Kate quel ruolo l’ha già ricoperto in alcuni momenti della carriera, anche se chiaramente rimane un opposto in tutto e per tutto. E fa un po’ rabbia pensare che proprio quando Velasco aveva trovato una sorta di equilibrio (Egonu titolare e Antropova perfetta nell’interpretare il “doppio cambio” nei finali di set) adesso si possa vedere costretto a rimescolare le carte.
Chiaro che allenare Kate in ricezione diventa una necessità (forse) irrinunciabile: il commissario tecnico aveva escluso categoricamente questa ipotesi nei mesi scorsi, ma quando pensava (a ragione) di avere Pietrini a disposizione e magari anche Degradi come quarta opzione. Adesso che si ritrova orfano di queste due giocatrici, l’eventuale spostamento (anche part time) di Antropova in banda potrebbe rivelarsi inevitabile.
Solo gli allenamenti potranno dare una risposta
Di sicuro qualche tentativo in allenamento (perché non ci sono più test amichevoli prima del debutto con la Dominicana del 28 luglio) per provare a capire la fattibilità dell’operazione verrà fatto, lontano da occhi indiscreti. Poi bisognerà capirne la reale fattibilità: vale la pena rinunciare a Kate come opposto di riserva (e si è visto in VNL quanto la formula abbia funzionato) rischiando di spostarla in un ruolo che non sente propriamente suo? Il rischio, insomma, sarebbe quello di perdere efficienza da una parte e non trovarne beneficio da un’altra. È un dilemma tosto: pochi giorni ancora e poi se ne saprà di più.