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Un interista e uno juventino mandano la Croazia in finale

Kane tradisce, gli inglesi si fermano sul più bello: Perisic e Mandzukic firmano la rimonta che vale la sfida contro la Francia.

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Un interista e uno juventino mandano la Croazia in finale Fonte: 123RF

La finale di Russia 2018 sarà inedita. Ok, questo lo sapevamo già da quando era stata eliminata la Svezia, che dopo la definizione del tabellone degli ottavi era l’unica squadra a poter dare vita ad un ‘déjà vu’ contro il Brasile, per quello che sarebbe stato il remake dell’ultimo atto dell’edizione 1958, giocata proprio in Svezia e vinta dai verdeoro di un giovanissimo Pelè. E infatti a contendersi la Coppa saranno Francia e Croazia, per una sfida che però al Mondiale è inedita solo a livello di finale. Vent’anni fa giusti giusti, infatti, la semifinale dell’edizione giocata in Francia vide esultare i bleus in rimonta, grazie all’insolita doppietta di Lilian Thuram.

Non esattamente un bomber, ma uno che era già allora un protagonista della Serie A, nel Parma, prima di passare alla Juventus. E domenica al Luzhniki saranno tanti i calciatori del campionato italiano a sfidarsi per la vittoria che può cambiare una carriera. Sei da una parte, quella croata, la seconda nazione con più elementi “italiani” del Mondiale dopo i 7 della Polonia (poi diventati cinque per l’esclusione di Kalinic), uno dall’altra, quella francese, lo juventino Blaise Matuidi. E allora nelle ore in cui si torna a parlare del campionato italiano come uno dei più importanti d’Europa grazie all’arrivo di Cristiano Ronaldo, anche il Mondiale, proprio nell’edizione priva dell’Italia, conferma l’assunto. Ride la Juventus, allora, che sarà sicura di riabbracciare tra qualche settimana almeno un campione del mondo tra lo stesso Matuidi e Mario Mandzukic, il killer dell’Inghilterra in semifinale e ride pure l’Inter, vista la partita di spessore confezionata da Ivan Perisic.

Inglesi al palo, quindi, in tutti i sensi: sembrava davvero possibile quest’anno il bis del trionfo del 1966, ma sul più bello hanno tradito tutti. Non è bastata la punizione di Trippier in avvio: niente invenzioni da parte di Southgate e niente colpi risolutori di Kane, deludente come nelle due gare precedenti e protagonista di quell’erroraccio, il palo colpito sull’1-0 a pochi centimetri dalla porta, che ha finito per rianimare una Croazia contratta nel primo tempo, stanca dopo le battaglie contro Danimarca e Russia, ma alla fine spinta dall’orgoglio. Dal secondo tempo in avanti ci sono stati solo Modric e compagni e se il talento del Real si è visto a sprazzi, ecco appunto i protagonisti della Serie A. Attuali e non, visto che il cross per il pareggio di Perisic al 68′ è stato di Vrsaljko e che l’interista ha poi fatto sponda per il sinistro incrociato vincente di Mandzukic a dieci minuti dai rigori. Alla fine piangevano tutti, chi di disperazione, chi di gioia incredula. Chissà cosa faceva Didier Deschamps, uno che quel Francia-Croazia lo ha vissuto dal campo…
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