E’ stato uno degli “invincibli” del Manchester United targato Ferguson, eppure anche gli invincibili a volte crollano. Andy Cole è stato il bomber dei Red Devils per sei lunghi anni, riuscendo a mettere a segno 121 gol in 275 presenze col club inglese, con cui ha vinto soprattutto cinque campionati, una Champions League e la Coppa Intercontinentale.
Andy Cole e il trapianto di rene
Il terzo realizzatore di tutti i tempi della Premier League con 187 reti è diventato successivamente ambasciatore mondiale dello United. Un onore per Andy Cole, che mai però si sarebbe aspettato di contrarre un virus in Vietnam durante un viaggio per il club. L’ex attaccante inglese ha visto le sue funzioni renali ridursi ad appena il 7% del normale. Nel 2017 è stato perciò costretto a sottoporsi a un trapianto e il donatore è stato suo nipote. Intervento riuscito, ma nulla è stato più come prima.
L’ex United e il post trapianto
Al Guardian, Cole ha rivelato che dopo l’operazione riuscita il terrore non è certo terminato: “Se mi sveglio una mattina e il mio nuovo rene decide ‘ok, ora ho una crisi di rigetto’ io devo ricominciare da capo. Il mio rene nuovo veniva percepito come un corpo estraneo e il mio sistema di difese lo attaccava. E quindi io dovevo prendere medicine per far sì che il sistema immunitario non sconfiggesse il rene. E non so ancora oggi quanto può durare questa fase. Il mio rene potrebbe stare bene per cinque o dieci anni, ma anche collassare domattina“.
Cole: “Ho pensato al suicidio”
Andy Cole non nasconde il momento difficile che ha passato dopo il trapianto di rene, pensando anche al suicidio: “Ero depresso perchè era molto difficile comprendere quello che stavo passando. Ricordo di aver svuotato una borsa enorme di medicinali e piangendo pensavo ‘se voglio sopravvivere un altro giorno, ecco quello che devo fare. Per tutta la vita. E non sono sicuro di poter continuare‘. E dopo questa storia non sarò mai più la stessa persona. Ho alti e bassi e le medicine hanno sempre effetti diversi. E non lo auguro a nessuno, perchè è un’esperienza che rischia anche di distruggere la vita familiare”.
Non è facile tutt’ora per Andy Cole, che però prova a guardare al futuro con un pizzico di ottimismo: “Sono fortunato di potermi svegliare ogni giorno”. C’è chi purtroppo non può dire la stessa cosa dopo un’esperienza del genere, l’ex invincibile questo lo sa bene e tiene duro, per sé e per chi gli sta accanto.