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Università Juve, a che ora c'è lezione di Champions?

Il professor Allegri insegna i tanti modi di vincere anche senza i gol di Cristiano Ronaldo

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Università Juve, a che ora c'è lezione di Champions? Fonte: Ansa

La Juve cambia canale. Basta un click e si passa dal Report delle polemiche alla lezione in Aula Magna ad Old Trafford. Tutti a scuola da Allegri, prendete appunti signori. Da ieri sera non è più davvero eccessivo dire che i bianconeri sono tra i candidati più seri per vincerla, quella coppa bene(male)detta. Mourinho ha lanciato il titolo: “Chiellini e Bonucci potrebbero insegnare ad Harward come si difende” ed effettivamente questa Juve ora è un’Università, dove il rettore Max impartisce lezioni sempre diverse nello stile ma sempre efficaci nel risultato. Tre vittorie su tre nel girone senza subìre gol, primo posto nel gruppo ipotecato, autostima ritrovata dopo il passo falso col Genoa. E soprattutto nessun segno di cedimento mentale dopo la bufera mediatica di queste settimane, tra le polemiche per l’addio di Marotta, il caso-Ronaldo e la bufera-Report. Tutto messo alle spalle, quando si fa lezione non ci si può distrarre. Una lezione a Mourinho, uno che la Champions l’ha vinta due volte, ma anche un messaggio ai naviganti.

PROGRAMMATA PER VINCERE – Al Real che stenta contro il Plzen, al Barcellona orfano per un po’ di Messi, al Bayern che sta provando a raddrizzarsi e allo stesso City che resta un gradino sotto non foss’altro che per storia e tradizione. E’ un’Euro-Juve. Studiata e pensata per questa coppa, modellata per navigare in Champions e insegnare i tanti modi di vincere le partite. Alle 21 di ieri a Manchester il corso di Allegri prevedeva questo programma: “come vincere in uno stadio storico senza un centravanti”. Ronaldo svariava (il cross del gol è nato da uno spunto sulla fascia), Dybala ondeggiava tra le linee facendo traballare la schematica difesa inglese, i centrocampisti e gli esterni si inserivano.

LECTIO MAGISTRALIS – L’aveva studiata così la lezione Allegri, ancor prima dell’infortunio di Mandzukic che non avrebbe giocato in ogni caso. E il teatro dei sogni a Old Trafford s’è trasformato in aula degli incubi per i Red poco Devils. Nel gioiellino tattico disegnato per l’impresa non va poi dimenticato un altro particolare: a inizio stagione tutti pensavano che Cristiano Ronaldo fosse il valore aggiunto che avrebbe risolto le partite, oggi si scopre che Cr7 è un anello, benchè importantissimo, di un ingranaggio che vive anche di vita propria. A Manchester la Juve ha vinto anche senza i gol del Pallone d’oro. Le prodezze individuali del portoghese serviranno eccome, ovvio, ma non funziona con Cr7+10, bensì con Cr7 assieme agli altri 10. Ed è questa l’ultima grande lezione del professor Max.

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