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US Open, Sinner gelido sui ko di Alcaraz e Djokovic: Jannik domina O'Connell e spiega i motivi della svolta

Jannik si toglie un sassolino dalle scarpe dopo le parole fredde e distaccate dello spagnolo e del serbo sul caso Clostebol: quindi l'analisi della grande prova contro O'Connell.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Clostebol, veleni e vecchi sospetti. Jannik Sinner c’era rimasto male per le parole di Carlos Alcaraz e Novak Djokovic sul caso doping che l’aveva visto – suo malgrado – coinvolto. Non erano state parole di fiducia, sostegno e vicinanza quelle di Carlitos e di Nole: tutt’altro. Non proprio delle pugnalate, ma quasi. Parole fredde, distaccate, lontane dall’essere considerazioni fatte da due “amici”, come li considera. O forse li considerava. Dichiarazioni di facciata. Gelide. E freddo, distaccato, glaciale è apparso Jannik quando gli hanno chiesto di commentare l’uscita di scena dagli US Open proprio dello spagnolo e del serbo. Già fuori entrambi, ancor prima di entrare nella seconda settimana del torneo.

Sinner, la frecciata sulle eliminazioni di Carlitos e Nole

L’uscita di Alcaraz e Djokovic? Dimostra che questo sport è molto imprevedibile“, ha commentato serafico Sinner subito dopo la fine della partita contro O’Connell, dominata e chiusa in tre set, in neppure due ore di gioco. “Basta distrarsi un momento e si può essere battuti”, ha aggiunto l’altoatesino, che lunedì sarà di scena negli ottavi di finale. “Vediamo che fine farò io, ma per ora sono contento di essere ancora qui a giocarmela“. Insomma, ci mancava solo il “tié” ad accompagnare la risposta.

US Open, Jannik e la super prestazione contro O’Connell

Quanto alla sua prestazione contro O’Connell, Sinner ha spiegato i motivi della svolta rispetto agli impacci e ai momenti di difficoltà di inizio torneo: “Ho alzato il livello sin dall’inizio, ho servito bene specialmente nel primo set e questo mi ha dato fiducia per il resto della partita. Mi sono mosso bene e in generale è andata meglio. Abbiamo lavorato in questi giorni per salire sia a livello fisico che mentale, mi sono sentito più solido sia fisicamente sia tatticamente“.

Sinner, le novità tattiche e le antiche certezze: Jannik è tornato

Un Sinner che contro l’australiano ha mostrato interessanti variazioni sul tema rispetto ai suoi canoni consolidati. Decisive, in particolare, le tante discese a rete, non solo dopo prime palle di servizio particolarmente incisive. Jannik si è rivelato in grado di comandare il gioco, di minare sin dall’inizio le certezze di O’Connell, soprattutto col servizio, e di indurlo spesso e volentieri all’errore. Una prova da numero 1, come forse non si vedeva da tempo. Sicuramente, da prima del polverone doping. E di quelle dichiarazioni degli “amici” che un po’ gli hanno fatto male.

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