Se vedere vincere gli altri, concetto unanime, è la cosa peggiore che può capitare ad uno sportivo, è aperto il dibattito su cosa faccia più male: soccombere al termine di un duello appassionante o cedere quasi di schianto, senza neppure potersi soffermare su un episodio o un frangente di una gara su cui recriminare, perché c’è l’imbarazzo della scelta?
Il giorno dopo la festa di Lewis Hamilton per il quinto Mondiale della carriera, Sebastian Vettel non si pone neppure il dubbio. Troppo grande è la delusione per lo stesso finale che si ripete puntualmente da quattro anni, tante quante sono le stagioni che il tedesco ha trascorso in Ferrari assistendo alle celebrazioni, più o meno anticipate, della concorrenza. Sarà che quest’anno il potenziale delle Rosse era parso davvero vicino a quello della Mercedes, anche più rispetto all’anno scorso nonostante nel 2017 Seb abbia trascorso più settimane in vetta alla classifica rispetto al 2018, sarà per i tanti errori commessi costati punti pesanti, ma la maschera di Vettel a Città del Messico era tutto un programma.
E le parole lo hanno confermato: “Non è possibile prepararsi a perdere un Mondiale. Oggi sono deluso, è una giornata orribile, ma non è giusto parlare di me, ma di Lewis. È stato super forte quest’anno, più forte di me e di noi. Mi sento vuoto dentro, non so davvero cosa dire, solo grazie ai tifosi e alla squadra. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma quando poi arriva davvero la delusione è enorme. E’ stato un anno difficile per noi, ma soprattutto per me. È stato diverso dalla scorsa stagione”.
Vettel ha però trovato il tempo per indicare i momenti chiave in negativo dell’annata: “Ad Hockenheim ho commesso un errore grave, ma penso che la svolta sia stata a Singapore. Nelle due gare successive non abbiamo più avuto il passo per insidiare la Mercedes, alcune cose non sono andate come previsto e non abbiamo avuto la possibilità di conquistare i punti di cui avevamo bisogno”.
Seb non sembra stimolato neppure dalla possibilità di lottare per il titolo Costruttori: “Se è importante il Mondiale Costruttori? Oggi è difficile rispondere, ma tra due settimane so che sarò al massimo in Brasile per aiutare la squadra a raggiungere questa soddisfazione”.
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