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Violenza di gruppo, il Riesame: Lucarelli e Apolloni "hanno ridicolizzato la vittima"

Il Tribunale del Riesame sui due calciatori, Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, accusati di stupro di gruppo: no ai domiciliari, obbligo di dimora a Livorno

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Emergono i primi dettagli relativi a quanto deciso e scritto dal Tribunale del Riesame su Lucarelli e Apolloni. I giudici hanno confermato i gravi indizi di colpevolezza a carico di Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante e allenatore Cristiano, e Federico Apolloni, i due calciatori 23enni arrestati il 20 gennaio scorso per violenza sessuale, ai danni di una studentessa americana.

In Italia per uno stage, sarebbe rimasta vittima di atti sessuali contro la sua volontà che avrebbe poi denunciato.

Lucarelli e Apolloni: che scrive il Tribunale del Riesame

Come “risulta dai video” si sono “mostrati del tutto indifferenti rispetto alle evidenti condizioni di alterazione” della ragazza, “privi di qualunque empatia” e hanno scelto “di abusare” per il “proprio divertimento” della “inferiorità psicofisica” della giovane, che aveva bevuto ed è stata anche “ridicolizzata e fatta oggetto di volgarità e frasi violente” in una “lingua a lei non nota”. Sono alcuni passaggi che l’agenzia ANSA ha riportato stamani, 3 marzo.

Estratti dettagliato, molto densi che si riferiscono a quanto scritto dal Tribunale del Riesame di Milano sul caso di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, arrestati il 20 gennaio scorso appunto per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza loro coetanea, 22 anni appena, la quale avrebbe denunciato, poi, gli abusi subiti in una notte folle.

Il presunto stupro di gruppo risale, stando all’inchiesta della Squadra mobile e del pm Alessia Menegazzo, alla notte tra il 26 e il 27 marzo dell’anno scorso e, oltre ai due giocatori citati, sarebbero coinvolti tre loro amici, a loro volta indagati.

Gli indagati hanno obbligo di dimora a Livorno

I giudici Pendino, Alonge e Ambrosino, che hanno confermato i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati e la attendibilità delle dichiarazioni della vittima, hanno deciso, però, di revocare gli arresti domiciliari e di disporre come misura cautelare l’obbligo di dimora a Livorno, con prescrizione di non uscire di casa dalle 20 alle 8, per Lucarelli jr e Apolloni, difesi dal legale Leonardo Cammarata.

La misura adottata, scrivono i magistrati, è “sufficiente e adeguata, tenuto conto della peculiarità del caso concreto (avvenuto a Milano, dopo una serata trascorsa in un locale notturno), dell’assenza di precedenti e di segnalazioni di rilievo, dell’inserimento in un rassicurante contesto familiare”.

I passaggi chiave del Riesame

Mettendo in fila tutti gli atti delle indagini, dalle dichiarazioni rese dalla giovane studentessa americana fino ai video che sono stati registrati quella notte in cui si è consumata la presunta violenza, i giudici spiegano che la studentessa, fin dal momento dell’incontro con loro, “versava in una condizione di inferiorità psicofisica”.

Una condizione che, secondo la “costante giurisprudenza”, renderebbe “del tutto ininfluente finanche la prova (che si sarebbe dovuta trarre dal video)”, di cui aveva parlato la difesa, della “partecipazione attiva e del consenso” della ragazza. Un eventuale “consenso che in condizioni di ‘normalità’ mai sarebbe stato prestato”.

Cristiano Lucarelli Fonte: ANSA

Cristiano Lucarelli

Stando a quel che riporta ANSA, i giovani, secondo il Riesame, avevano “il chiaro progetto” di abusare di lei “con l’intento di filmare a sua insaputa tutto” per il “gusto di immortalare il momento e poter rivedere e rivivere le proprie ‘prodezze'”.

Dettaglio ancora più cruento, riguarda poi quanto sarebbe evidenziato da un video che mostrerebbe come “ciascuno avrebbe avuto il proprio ‘turno’, senza mai neppure contemplare l’eventualità di rapportarsi” con la 22enne “come partner alla pari”.

L’interrogatorio una “liberazione”

Ricordiamo che il 24 gennaio 2023 i due calciatori sono stati interrogati. Davanti al gip, i due calciatori hanno respinto le accuse e il loro difensore ha aggiunto un particolare che fino a quel momento non era noto: il legale ha parlato con i cronisti presenti in tribunale di un video che li “scagionerebbe”, perché potrebbe mostrare i “rapporti consenzienti”, sostenuti da Apolloni e Lucarelli.

Il padre di Mattia, Cristiano Lucarelli, ha pubblicato su Instagram – dopo l’esplosione del caso che ha coinvolto il figlio 23enne, una dettagliata enucleazione degli elementi a sostegno dell’innocenza del figlio. Concetto che poi ha ribadito in seguito, invocando nei confronti dei media un trattamento adeguato a chi, come il figlio, è ancora e solo indagato.

La versione fornita dagli indagati

Entrambi i giovani calciatori fino a questo momento hanno sempre respinto le accuse mosse loro. “Hanno dato la loro versione ribadendo la loro innocenza”, aveva precisato il legale a proposito delle frasi pesanti e volgari emerse dalle intercettazioni, a valle dell’interrogatorio reso dai suoi assistiti specificando che

“hanno parlato di clima goliardico della serata, sostenendo che la ragazza era consenziente”.

Davanti alla stessa gip, sia Lucarelli jr sia Apolloni hanno sostenuto e sottolineato la medesima tesi, ovvero che quella sera nella casa dove hanno condotto la 22enne “non c’è stata alcuna violenza”.

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