L’ex attaccante del Milan Robinho è stato condannato dalla nona sezione del tribunale di Milano a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza albanese, all’epoca dei fatti 22enne, avvenuta in una discoteca milanese nel 2013.
Secondo le indagini, partite tre anni fa circa, la punta brasiliana, all’epoca in rossonero, consumò la violenza con altre cinque persone. Sulla vicenda ha indagato il pm milanese Stefano Ammendola che, a un anno e mezzo dai fatti, chiese l’arresto per l’ex giocatore del Milan.
La giovane protagonista suo malgrado della vicenda conobbe l’attaccante in un ristorante di Milano attirandone l’attenzione. Una volta riaccompagnata a casa la consorte, Robinho tornò in seguito con gli amici per un incontro in un locale milanese: secondo la ragazza la situazione degenerò fino alla violenza sessuale gruppo. Il giocatore, sentito più volte, si è sempre proclamato innocente.
Robinho, 33 anni, è attualmente in Brasile, dove milita nelle fila dell’Atletico Mineiro. Non è la prima vicenda simile che vede protagonista l’ex verdeoro (100 le presenze con la Seleçao): nel 2009, quando vestiva la maglia del Manchester City, in Inghilterra, fu arrestato con l’accusta di stupro: in seguito era stato rilasciato su cauzione e prosciolto da tutte le accuse.
Robinho ha vissuto in Italia nel quadriennio 2010-2014: in 144 partite con la maglia del Milan andò a segno 32 volte, vincendo un campionato italiano nel 2011, una Supercoppa Italiana. In carriera ha vestito anche i colori del Santos, suo club d’origine, del Real Madrid, del Manchester City e del Guanfzhou Evergrande, prima dell’approdo all’Atletico Mineiro nel 2016. Con la Seleçao ha vinto una Coppa America nel 2007 e due Confederations Cup, nel 2005 e nel 2009. Due i Mondiali disputati, nel 2006 in Germania e nel 2010 in Sudafrica.
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