Altro giro, altra finale scudetto per Gigi Datome, perno di un’Olimpia Milano chiamata, dopo il bel percorso fin qui nei playoff, a fare l’ultimo passo, quello più difficile: battere la Virtus Bologna per prendersi il titolo italiano.
La missione chiaramente, vista la portata degli avversari, non è delle più semplici ma il numero 70 dell’Armani Exchange sa che le motivazioni e la freschezza della squadra a questo punto possono far la differenza.
“L’obiettivo è quello di vincerlo, più passano gli anni più mi sento felice, fortunato e orgoglioso di giocare sempre in squadre che lottano per il titolo” ha detto Datome a La Repubblica prima di presentare l’imminente confronto con la Virtus.
“Forse per la prima volta non siamo favoriti ma, anche qui, non credo che a un giocatore in campo interessi se lo è o no. La Virtus è campione in carica, ha fatto innesti importanti ma noi dobbiamo pensare a noi stessi. Aver chiuso con due 3-0 le serie di playoff ci ha aiutato a recuperare freschezza, stiamo bene e ora dobbiamo essere pronti, concentrati e sicuri dei nostri mezzi”.
Datome poi, a margine, ha anche affrontato il capitolo Nazionale che ultimamente, con l’addio di Meo Sacchetti e la nomina di Pozzecco, ha occupato diverso spazio sui quotidiani nazionali
“Ne ho lette tante in questi giorni…. Tipo che Poz è stato ingaggiato per far tornare in Nazionale i senatori come se ci muovessimo in blocco e ognuno non avesse la sua storia particolare… Avevo parlato con Sacchetti, che ringrazio perché è stato un grande piacere giocare per lui in azzurro, e mi avrebbe convocato sia alle qualificazioni che all’Europeo. Anche Poz ha detto che lo farà ma non c’entra che sia un senatore o meno: penso di meritarmi la convocazione per quello che sto facendo in campo. Sono sempre stato felice di vestire la maglia azzurra, e l’ho dimostrato per 19 anni. Quando sto bene. Lo storytelling attuale ha fatto passare il messaggio che io l’anno scorso mi sia voluto riposare, ma non ero in grado di giocare” ha dichiarato deciso il classe 1987.