Un po’ più sofferta del previsto, ma pur sempre tale. Perché l’Italia del volley al maschile sa perfettamente che nessuno le regalerà niente, soprattutto se sulla panchina schierata dalla parte opposta della rete c’è Chicco Blengini, uno che di panchine azzurre certamente se intende: la Bulgaria allenata dall’ex tecnico di Civitanova un modo per far soffrire gli azzurri l’ha trovato, ma nulla ha potuto per fermare un’Italia che il suo l’ha fatto, magari ad andamento un po’ ondivago, ma pur sempre efficace.
Blengini non può nulla contro i “suoi ex” Lube
Al debutto nella VNL, i ragazzi di De Giorgi si sono imposti per 3-1, con Bottolo a fare da dirimpettaio e un super Gargiulo a mostrare in muscoli a muro. Due uomini Lube, seppur Blengini prima delle dimissioni presentate nell’aprile del 2024 ha potuto lavorare solo con Bottolo (Gargiulo, suo malgrado, è arrivato dopo).
Poco male: le scelte di Fefé si sono dimostrate vincenti, con Rychlicki schierato titolare nel giorno in cui ha potuto affrontare per la prima volta un match ufficiale con la maglia della nazionale italiana (sin qui erano state solo amichevoli).
A rendere dura la vita all’Italia c’ha pensato poi un altro “italiano”, quel Nikolov guarda a caso altro asso della manica di casa Civitanova (e anche lui, come Bottolo, allenato per due anni da Blengini): il top scorer bulgaro però non è bastato per ricacciare indietro gli azzurri, evidentemente più lucidi e continui nei momenti che hanno deciso un match che nel primo parziale sembrava a senso unico (25-13 per l’Italia), ma che strada facendo s’è ingarbugliato, anche per demeriti dei ragazzi di De Giorgi, troppo molli soprattutto nel corso di un secondo set buttato via quando il più sembrava fatto (25-22 per i bulgari, con parziale finale di 5-11 dal 17-14 in favore degli azzurri).
Anzani, un ritorno che vale. Romanò chiude i conti
Il merito dell’Italia è stato quello di riuscire a volgere a proprio favore la contesa nella parte finale sia del terzo che del quarto set. Quando la Bulgaria s’è dissolta sotto i colpi di Giannelli, al solito impeccabile in regia, dilapidando tre punti di vantaggio (stavolta sul 17-14 si sono ritrovati loro) con Bottolo determinante con un attacco e un muro e il redivivo Anzani (convincente la sua prova: De Giorgi l’ha schierato titolare e Simone ha risposto presente) autore a sua volta di un muro pesantissimo, prima dei due ace con i quali Giannelli ha chiuso le ostilità (11-2 di parziale per chiudere).
Nel quarto set lo spartiacque è stato ancora una volta al servizio, ma stavolta il punto che ha mandato al tappeto le residue chance di rimonta dei bulgari l’ha mandato a segno Yuri Romanò, che nei momenti in cui Fefé l’ha messo in campo ha risposto abbondantemente presente. Alla fine il punto esclamativo l’ha posto Giannelli, che ha chiuso sul 25-19 (copia carbone col terzo) regalando il primo sorriso agli azzurri, domani sera (ore 22,30) in campo con la Germania.
Per l’Italia 13 punti a testa di Bottolo e Gargiulo (con 4 muri), 10 per Anzani e Rychlicki, 9 per l’altro schiacciatore Sani.