Egonu e Orro si allenano già assieme a Milano, sbirciando di tanto in tanto cosa succede in Polonia, dove le ex compagne con le quali hanno condiviso gioie e dolori all’ultimo Europeo stanno inseguendo la qualificazione diretta ai giochi olimpici di Parigi 2024.
E se questo avverrà, come nelle attese di tutti gli appassionati italiani, molto del merito andrà addebitato a quel che riuscirà a fare Ekaterina Antropova. Che da Egonu ha ricevuto il testimone di leader di una squadra che pende giocoforza dalle sue giocate: Mazzanti l’ha lanciata senza indugio all’Europeo, pur sapendo che la coabitazione con Paola avrebbe potuto comportare problemi (in generale così non è stato, ma comunque le discussioni su social e carta stampata non sono mancate).
Senza dover più coesistere con una figura tanto ingombrante, a Lodz la giocatrice di origini russe ha decisamente preso per mano la nazionale, pronta a mostrare una volta di più il proprio talento nelle tre sfide decisive per la qualificazione olimpica contro Stati Uniti, Germania e Polonia.
- I numeri altisonanti di Kate
- Gli attacchi con percentuali notevoli
- Antropova contro gli Usa: come una finale
- La serenità di una pepita di 20 anni
I numeri altisonanti di Kate
L’asticella è destinata ad alzarsi nel fine settimana, e Kate dovrà giocoforza adattarsi al nuovo ruolo di trascinatrice che Mazzanti gli ha cucito addosso.
Le prime quattro gare del suo preolimpico hanno detto che nei panni di opposta titolare si trova a meraviglia: considerando che contro la Colombia è stata impiegata solo per qualche scambio nel primo set (3 punti a referto: due ace e un muro, con un solo attacco tentato ma non finalizzato), nelle precedenti tre gare il suo peso specifico s’è fatto sentire, con 63 punti complessivi realizzati, di cui 34 nella prestazione monstre offerta contro la Thailandia.
Gli attacchi con percentuali notevoli
Una sfida che Antropova ha indirizzato sui binari desiderati dalle compagne, togliendole da più di un impiccio con percentuali davvero notevoli in attacco (57% su 44 tentativi) e pure al servizio (5 ace). In generale Kate sta attaccando con il 54%, con 21 punti di media a incontro (togliendo dal computo quella con la Colombia, dove Mazzanti ha dato fiducia a Sylvia Nwakalor nel ruolo di opposto).
Numeri che la identificano come il vero ago della bilancia nell’ottica di una qualificazione olimpica da cercare nelle tre gare restanti contro le tre formazioni che sin qui hanno fatto meglio, anche se la Polonia cedendo per 3-2 alla Thailandia si è messa nelle condizioni di essere davvero spalle al muro, agevolando (sulla carta) il compito delle ragazze di Mazzanti.
Antropova contro gli Usa: come una finale
Contro gli USA, insomma, potrebbe già essere sfida quasi decisiva: con una vittoria l’Italia potrebbe ritrovarsi in fuga e con il destino abbondantemente nelle proprie mani, perché a quel punto sarebbero Germania e Polonia a dover cercare di regalarsi un’impresa per estromettere le azzurre dai prossimi giochi olimpici.
La scelta del commissario tecnico di tenere Antropova a riposo contro la Colombia (e con lei altre titolari) va letta proprio nella consapevolezza che la sfida contro le statunitensi rappresenta la vera “finale” sulla via che conduce alla qualificazione al torneo olimpico.
E Kate, che a una difesa non sempre irreprensibile come quella a stelle strisce potrebbe far male con la sua varietà di colpi, rappresenta la munizione principale per provare a scardinare le certezze di coach Kiraly.
La serenità di una pepita di 20 anni
Una Kate che a Lodz ha preso in mano la squadra, alla faccia dei 20 anni che la rendono già oggi un’autentica pepita d’oro. E forse proprio la serenità del non dover coesistere con Egonu le ha dato quello slancio ulteriore per conquistare il ruolo di leader.
Di sicuro, dovesse andar bene la marcia verso Parigi, il “problema” di chi scegliere tra lei e Paola si riproporrà lungo una stagione intensa e piena di attese. Prima però meglio staccare il pass: a questo penserà Antropova in un fine settimana nel quale la voglia di schiacciare palloni è destinata a prendere il sopravvento.