L’Italia femminile è campione d’Europa di pallavolo per la terza volta nella sua storia. Nella finale di Belgrado le azzurre di Davide Mazzanti hanno battuto le padrone di casa della Serbia per 3-1, 24-26 25-22 25-19 25-11 i parziali dei set.
La Stark Arena è una bolgia in favore delle beniamine di casa, che sono abituale bestia nera dell’Italia, battuta nella finale mondiale del 2018 al tie-break e soprattutto annichilita nei quarti di finale dei Giochi di Tokyo. Ma le nostre ragazze scendono in campo senza timori reverenziali e pur cedendo il primo set di misura sono punto a punto con le avversarie, che non prendono più di tre lunghezze di vantaggio ma alla fine si aggiudicano il parziale grazie anche a un discusso punto sotto rete.
Stessa falsariga nel secondo set ma stavolta sono le azzurre a essere quasi sempre avanti, tranne che verso la fine del parziale, quando la Serbia è avanti 22-20 ma qui un parziale di 5-0 riporta l’Italia in parità. Le serbe sembrano poter dominare il terzo set perché vanno avanti 8-3, ma a questo punto le ragazze di Mazzanti cominciano ad alzare il muro e a giocare in attacco come forse mai prima, riprendono le avversarie sul 12-12 e da lì prendono ulteriormente il volo per andare finalmente in vantaggio.
Il quarto set è un monologo delle “ragazze terribili”, come sono state soprannominate, mentre Tijana Boskovic, la stella delle padrone di casa, va in crisi, e con lei tutta la squadra, invece le nostre raddoppiano le forze e vanno addirittura sul 23-8, qui si prendono tre punti di pausa per cercare di capire l’impresa che stanno compiendo e poi Paola Egonu e una rinata Miriam Sylla chiudono la pratica.
Straordinaria prestazione di tutte le azzurre, da Egonu, MVP del match, e Sylla, autrici rispettivamente di 29 e 20 punti, a Elena Pietrini, sconfinato e giovanissimo talento, 13 punti, alle due centrali Anna Danesi, 6 muri, e Cristina Chirichella, alle alzatrici Alessia Orro e Ofelia Malinov, e al libero Monica De Gennaro. L’Italia torna finalmente sul tetto europeo del volley femminile dopo i trionfi del 2007 e del 2009.