Una vita dietro la rete di pallavolo per poi finire intrappolato da una rete di contatti che l’hanno truffato. Da settimane si parla così della truffa subita dal pallavolista 42enne di Gioia del Colle, Roberto Cazzaniga.
Un passato in Nazionale, giovanili tra Monza e Milano e anni a Castellana Grotte, vincente in campo introverso fuori, il campione si è raccontato a “Verissimo”.
Roberto Cazzaniga e il rapporto con la fantomatica Maya
Per 15 anni pensava di parlare con una ragazza che si era spacciata per la top model Alessandra Ambrosio ma che non ha mai visto dal vivo. “È più di un mese che non scrivo a Maya e ogni tanto mi manca. Per 15 anni mi sono sentito con lei e poi all’improvviso mi sono svegliato e non esisteva più: fa più male di un pugno in faccia”.
E poi confessa: “In tutti questi anni avrei voluto vederla, ma ogni volta sorgevano dei problemi e lei inventava scuse per non incontrarmi. Ci sono stati campanelli d’allarme, ma era molto brava a rigirare la vicenda a suo favore. Si innervosiva e tirava in ballo i suoi problemi cardiaci, facendomi sentire in colpa”.
Molti l’hanno giudicato per non essersi reso conto di quanto stava accadendo: “Forse altri al mio posto avrebbero smesso prima, io non riuscivo a dire basta perché sentivo il dolore dall’altra parte. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia sono riuscito ad uscirne”.
Il caso di Roberto Cazzaniga svelato da “Le Iene”
Gli amici e cari di Roberto esasperati hanno chiesto l’aiuto a Le Iene che così sono intervenute e hanno sollevato la questione. Roberto a Silvia Toffanin, conduttrice del programma ha anche ammesso: “Per tutto questo tempo non ho avuto nessun contatto fisico con nessun’altra ragazza perché rispettavo la persona con cui stavo. Tante volte non sono uscito con gli amici per colpa della sua gelosia”.
Roberto Cazzaniga la truffa e l’indebitamento
Come raccontato da “Le Iene” in questi anni Cazzaniga ha elargito una ingente somma di denaro che l’ha messo in grossa difficoltà economica. Oggi ha debiti e ha sperperato quasi tutti i suoi guadagni.
“Mi chiedeva denaro per vivere e per comprare i farmaci, io non potevo lasciarla morire e volevo sostenerla perché mi sentivo il suo fidanzato. Ma alla fine sono rimasto senza niente e ho dovuto chiedere prestiti ad altre persone”.
E infine spiega: “I miei amici hanno organizzato una raccolta fondi per aiutarmi, dopo avermi prestato fino a 70mila euro. Mi sento in colpa per aver trascinato in questa cosa persone a me vicine. Le ho tradite e questo mi fa ancora più male”.