Mai come quest’anno la VNL somiglia a un frullatore: ci entra dentro di tutto, perché le distanze oceaniche tra una sede e l’altra e le scelte di Fefé De Giorgi in qualche modo hanno finito per rimescolare le carte anche a distanza di pochi giorni tra un impegno e l’altro. E non caso nell’Italia che ha battuto il Canada nel primo dei due test programmati in vista della week 2, in programma la settimana prossima a Chicago, gli azzurri hanno accolto nuovamente tanti volti familiari, che seppur “gravati” del jet lag non si sono fatti troppo pregare, come dimostra il 3-1 finale rifilato all’ostica formazione canadese.
- Partenza lenta, poi la riscossa: l'Italia è come un diesel
- Romanò nel club dei centenari: "Spero di giocarne altrettante"
- Domani le donne con la Cina: vincere per ipotecare la F8
Partenza lenta, poi la riscossa: l’Italia è come un diesel
Se il CT cercava un test attendibile e piuttosto “impattante”, certo è stato ripagato. Perché il Canada ha confermato di essere un osso duro per chiunque, anche se è bastata un’Italia non propriamente al massimo delle proprie possibile per venirne a capo. Italia che s’è complicata la vita nel primo set, perso 25-21 dopo essere stata avanti per 16-12, salvo poi cambiare marcia dal secondo, spuntandola per 25-23 e poi per 31-29 nel chilometrico terzo parziale (dopo aver annullato una palla set), anticamera di un comodo quarto parziale vinto per 25-15 (se n’è giocato poi un altro, come spesso accade nei test amichevoli, vinto 25-20 dall’Italia).
Sugli scudi, come logica vuole, Alessandro Michieletto, arrivato da poche ore da Cavalese (dove ha svolto un periodo di lavoro con il gruppo dei giocatori non convocati per la week 1 di Quebec City) e al quale non è servito poi tanto per trovare le solite misure (13 punti di serata, migliore tra gli azzurri). Bene anche Lavia (8 punti) e Galassi (5), schierati titolari nonostante anche loro fossero reduci dalla lunga traversata per raggiungere i compagni.
A metà del terzo set De Giorgi ha cominciato a cambiare interpreti, dando spazio a tutti i 14 giocatori a disposizione, ma l’Italia ha saputo venirne fuori con grande personalità. Incoraggianti le prove di Sanguinetti e Porro, entrambi autori di 10 punti.
Romanò nel club dei centenari: “Spero di giocarne altrettante”
La serata di Gatineau è stata anche l’occasione per celebrare Yuri Romanò, che contro il Canada ha collezionato la 100esima presenza in maglia azzurra, a quattro anni di distanza dal debutto a Mantova nel primo test amichevole dell’era De Giorgi (era l’agosto del 2021: un mese dopo l’Italia si sarebbe laureata campione d’Europa). Suo il punto decisivo nel terzo set, che di fatto ha segnato la fine dell’equilibrio e consegnato agli azzurri un abbrivio verso il successo finale.
“Sono felice di aver tagliato questo traguardo. Cento presenze sono tante ed è bello poterle raccontare, ma spero che ce ne saranno molte altre in futuro, almeno altrettante. Quanto alla partita, abbiamo accolto i compagni arrivati dall’Italia da poche ore, e anche se ci conosciamo da una vita serve tempo per ritrovare certi automatismi. Siamo partiti un po’ a rilento, poi abbiamo trovato energia e così facendo abbiamo cambiato il volto alla partita. Questi con il Canada sono test molto attendibili e che ci potranno aiutare in vista della week 2 di VNL”.
Che l’Italia aprirà il 25 giugno contro la Polonia, attuale capolista del torneo. Poi seguiranno la Cina (il 27), il Brasile (il 28) e gli Stati Uniti (nella notte italiana tra il 29 e il 30). Stasera intanto alle 22 nuovo test col Canada.
Domani le donne con la Cina: vincere per ipotecare la F8
Domani alle 14 italiane toccherà alle ragazze di Velasco chiudere la week 2. Dopo la vittoria contro il Giappone, l’Italia ha bisogno di chiudere con un successo “pieno” contro la Cina per ipotecare il passaggio alla final 8, ma soprattutto per rintuzzare l’assalto della Turchia, che ha appaiato le azzurre a quota 19 punti scavalcando Polonia e Brasile.
Occhio però alle cinesi, che hanno battuto nella giornata di sabato proprio il Giappone per 3-1 (ma le nipponiche hanno pagato dazio agli sforzi compiuti contro l’Italia meno di 24 ore prima).