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Volley Mondiali Under 21, Italia d'argento: vince l’Iran al tiebreak, film già visto nel 2019

Boninfante, Bovolenta e Bartolucci sono gli ultimi ad arrendersi, ma ormai la medaglia d’oro ha preso la via di Teheran, proprio come quattro anni fa.

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L’epilogo è di nuovo amaro, anzi è proprio un film già visto: a quattro anni di distanza, l’Italia Under 21 deve accontentarsi della medaglia d’argento nella finalissima del mondiale Juniores, battuta ancora una volta dall’Iran, ancora una volta al quinto set.

Che si rialzano a un passo dal baratro, quando sotto 2-1 hanno tenuto di dover lasciare strada a un’Italia che, seppur non perfetta, aveva dato ancora una volta dimostrazione di saper conquistare i punti che contano.

Ma negli ultimi due set il copione s’è ribaltato senza appello: gli iraniani hanno preso fiducia e non hanno sbagliato più una virgola, a differenza dei ragazzi di Battocchio che di colpo hanno perso distanze e sicurezze nei propri mezzi, lasciando incompiuto un lavoro che chiedeva solo di essere portato a termine. Una delusione che pure non cancella tutto il cammino fatto nel corso della rassegna disputata in Bahrain.

Orioli dura troppo poco

La finale di Manama è stata al solito una corrida, piena di alti e bassi. E soprattutto per colpa di un’Italia che già nel primo set mostra qualche insicurezza di troppo, lasciando troppo solo Alessandro Bovolenta (6 punti per lui nel parziale) e commettendo qualche errore in difesa che serve agli iraniani per prendere in fretta il largo.

È però già a inizio secondo set che le cose cominciano a prendere una piega diversa: Orioli sale in cattedra e assieme a lui trovano ritmo e fiducia anche i compagni, lesti a rimettere le cose a posto e a spingere la partita sui binari dell’equilibrio.

Italia versione deluxe

Cosa che accade per lo più anche nel corso di un terzo parziale dove gli italiani menano le danze sin dal primo scambio, bravo a rispedire al mittente le velleità di rimonta degli asiatici che risalgono da -3 fino a sfiorare la parità a quota 12, vedendo poi gli azzurrini scappar via nuovamente grazie a un Orioli in versione deluxe tanto alla battuta, quanto a muro.

Sembra il viatico per un trionfo tricolore che attende solo il momento di essere celebrato, ma l’Iran al solito ha sette vite.

Il finale è senza storia

È però l’Italia a farsi male da sola in avvio di quarto set. Quando lascia campo aperto alle iniziative avversarie, di fatto vedendo svanire all’istante la prospettiva di poter restare aggrappati all’idea di chiudere i conti come già fatto con la Bulgaria in semifinale, cioè rimontando dopo aver perso il primo set e chiudendo 3-1.

L’Iran invece ha tutt’altri piani e lo si capisce ancora meglio in avvio di quinto set, quando Hossein con tre punti consecutivi (due sono ace) spacca letteralmente la partita. Boninfante, Bovolenta e Bartolucci sono gli ultimi ad arrendersi, ma ormai la medaglia d’oro ha preso la via di Teheran, proprio come quattro anni fa. Amaro dejavu per una nazionale che è andata nuovamente a un passo dall’impresa, e che per questo avverte forte il retrogusto amaro della sconfitta.

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