Fare l’esegesi del pensiero di Paola Egonu: per carità, sceglie modi criptici per battere un colpo proprio adesso. Mentre l’Italia di Mazzanti e Antropova è impegnata nel Preolimpico e mentre, peraltro, sta viaggiando alla grande.
Un post su Instagram: il prototipo dell’atleta 2.0 (o 3.0, o 4.0: si perde in fretta il passo col progresso se il progresso viaggia a velocità centuplicate) con cui vanno fatti i conti. Stay genuine, tables will turn. Si resta genuini, puri. Si resta se stessi.
La situazione cambierà
scrive Paoletta. Le cose si ribaltano, sottende Paoletta, a margine di una foto che la ritrae in mise total black. Un selfie allo specchio. È in un ascensore: metaforico? Lo immaginiamo salire, andare verso l’alto: un modo per dire che adesso le tocca stare defilata ma presto tornerà a essere protagonista.
- Non c'è spazio per le polemiche: a che pro?
- Riprendersi il posto. Smettere di essere spettatrice.
- La convivenza Egonu-Mazzanti
- Milano contro Busto, via ai test
- Una frase per dire tutto e niente
- Piccinini chiama le migliori
- Egonu a Milano, Antropova a Scandicci
Non c’è spazio per le polemiche: a che pro?
Nessuna polemica: non ne vediamo, non ne avrebbe motivo. A Paola si possono riconoscere diverse virtù, non ultima l’intelligenza. Sceglie di comparire – lei che da un po’ di tempo ha scelto di non parlare più – con un alone di mistero: il vedo e non vedo spalancherà i portoni a chi proverà a infilarsi a tutti i costi nei sentieri della polemica.
Ma non c’è spazio per le polemiche: sarebbe procedere nel periodo ipotetico dell’irrealtà. Pare evidente che l’unico messaggio che si porta dietro questo post è che s’è rotta abbastanza le scatole di stare fuori dal campo. Che non vede l’ora di tornare a incidere facendo quello che sa fare meglio di quasi tutte: schiacciare a mano piena, spolverare gli angoli, prevaricare sui muri delle altre. Detta altrimenti, tornare a giocare a pallavolo.
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Riprendersi il posto. Smettere di essere spettatrice.
E se proprio occorre trovare un destinatario, ci leggiamo più un inno a Milano che una frecciata all’Italia, più il nuovo corso del Vero Volley che quello in essere della nazionale. Invertire il corso degli eventi, per una delle migliori pallavoliste del mondo, non può significare altro: riprendersi il proprio posto. Smettere di essere spettatrice.
Le partite delle compagne le guarda, perché Paola Egonu di smettere di pensare all’olimpiade non se lo sogna nemmeno. E dopotutto a Lodz in campo ci sono pur sempre le compagne di viaggio di un’altra estate a tinte azzurre, nella quale le cose non hanno funzionato come nelle attese, tornando anzi a toccare qualche nervo scoperto che sulla strada che conduce a Parigi andrà giocoforza rimesso al proprio posto.
La convivenza Egonu-Mazzanti
Ormai lo sanno anche i muri: in caso di qualificazione della nazionale ai giochi in terra francese, pensare a una convivenza tra Egonu e il commissario tecnico Davide Mazzanti è pura utopia. Con la patata bollente destinata a restare in mano alla FIPAV, che dovrà decidere a quale partito affidarsi nell’eventuale sfida a cinque cerchi.
Mediare nuovamente, come fatto a inizio estate dal presidente Giuseppe Manfredi, stavolta non sarà possibile: la coppia è scoppiata, e mentre Mazzanti continua a insistere sulla sua idea di nazionale, affidandosi ad Antropova per scardinare le difese avversarie, Paola aspetta solo un segnale dalla federazione. Che dovrà scegliere tra lei e il commissario tecnico: tutti gli occhi puntati addosso.
Milano contro Busto, via ai test
Egonu in questi giorni è a Milano, dove si allena assieme alle nuove compagne dell’Allianz. E nel primo test amichevole pre-campionato non è riuscita a evitare il ko contro Busto Arsizio, quest’anno guidata da Julio Velasco.
Sei i punti realizzati dall’opposto ex VakifBank, che ha disputato soltanto uno scampolo di partita. Più di questo esordio certo poco memorabile con la nuova maglia, Paola ha fatto parlare per via del post.
Stay genuine, tables will turn….
Suona così:
Restate voi stesse, le cose si ribalteranno…
Una frase per dire tutto e niente
Messaggio nemmeno troppo velato? Lascia presagire quali siano le idee di Egonu, con chiaro riferimento alla situazione che la vede coinvolta nel braccio di ferro con il commissario tecnico? In realtà quella frase dice tutto e dice niente: potrebbe riferirsi a qualsiasi cosa, ma tutti hanno pensato che spiegasse quel che passa in testa a Paola in relazione alla sua vicenda in azzurro.
Ufficialmente non ci sono comunicazioni al di fuori di quella, concordata con la FIPAV, con la quale si certificava la sua rinuncia al preolimpico, rimandando di fatto qualsiasi decisione in merito a un periodo successivo alla competizione.
Piccinini chiama le migliori
Una lancia a favore di Egonu l’ha spezzata Francesca Piccinini, che in questi giorni sta commentando per Sky Sport le gare del torneo in terra polacca. In diretta, durante il match con la Thailandia, l’ex giocatrice della nazionale ha spiegato la sua opinione sulle modalità che dovranno portare alla formazione del roster col quale affrontare le Olimpiadi, qualora dovesse arrivare la qualificazione:
Ai giochi dobbiamo andare con le migliori. Auspico una pace, come in tutte le cose bisognerà parlarsi e sistemare le cose.
Un endorsement in realtà bipartisan, che da un lato coinvolge l’opposto e dall’altro il commissario tecnico, anche se il vero destinatario sembrerebbe essere la federazione, chiamata a mediare tra due anime che sembrano aver toccato un punto di non ritorno.
Egonu a Milano, Antropova a Scandicci
La volontà dell’ambiente azzurro però è di provare almeno a ricucire lo strappo, fermo restando che la stagione alle porte sarà fondamentale per stabilire gerarchie e scenari: una grande stagione a Milano potrebbe riproporre Egonu al centro della scena, assurta al ruolo di indispensabile.
E anche Antropova a Scandicci dovrà confermarsi ad alti livelli dopo la grande stagione vissuta negli ultimi 12 mesi. La certezza, in questi casi, è che l’abbondanza non deve diventare mai un problema, semmai una virtù. Ma trovare la quadra, visti gli episodi precedenti della saga, potrebbe rivelarsi assai complesso.
Auden Bavaro – Roberto Barbacci