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Zanardi: la decisione del gip sul camionista, la famiglia non ci sta

L'autista del camion che si è scontrata con l'handbike di Zanardi non ha responsabilità: la famiglia del campione paralimpico ha sempre ritenuto ci fosse stata invasione della corsia

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Il camionista che si trovava alla guida del tir non ha colpe nell’incidente del 19 giugno 2020 che ha segnato, ancora una volta, l’esistenza di Alex Zanardi. Il gip di Siena, stando a quanto riferisce l’agenzia ANSA, ha disposto l’archiviazione delle indagini per quel drammatico urto tra l’handbike di Alex Zanardi che si schiantò contro la pedalina del camion che procedeva in direzione opposta. Il conducente era l’unico indagato nell’inchiesta aperta dalla procura, dopo il terribile e drammatico incidente subito dall’ex pilota di F1 e campione paralimpico.

Zanardi, la decisione di archiviare le accuse a carico del camionista

Per archiviare l’accusa di lesioni colpose, il gip ha impiegato quasi due mesi: l’udienza si era svolta il 26 maggio scorso e, in quella specifica circostanza, la famiglia Zanardi si era opposta.

Marco Ciacci, 45enne di Castelnuovo Berardenga (Siena) era indagato per il reato di lesioni colpose gravissime: il camionista era alla guida del suo camion quando si consumò l’incidente sulla strada provinciale 146 tra San Quirico d’Orcia e Pienza, in provincia di Siena, in occasione della staffetta di solidarietà ‘Obiettivo Tricolore’ promossa dallo stesso Zanardi nell’ambito di un progetto molto ampio.

La posizione della famiglia di Zanardi

La famiglia di Zanardi, rappresentata dall’avvocato padovano Carlo Covi, si era opposta davanti al gip alla richiesta di archiviazione.

“C’è stata un’invasione della corsia da parte dell’autocarro che è stata determinante per la reazione di Zanardi, provocando la manovra di sterzo a destra, da cui è conseguita la perdita di controllo del mezzo. Se il camion fosse stato regolarmente all’interno della sua corsia di marcia l’incidente non sarebbe successo”, aveva detto Covi durante l’udienza del 26 maggio scorso in Tribunale.

All’udienza era presente anche la moglie di Zanardi, Daniela Manni, parte offesa nel procedimento. Il suo difensore aveva chiesto anche un’integrazione sull’istruttoria con una nuova perizia che il gip ha ritenuto non fosse utile a sovvertire la sua decisione a procedere all’archiviazione. Al termine delle attività di indagine espletate con la collaborazione dei carabinieri della compagnia di Montepulciano (Siena) e dei risultati delle attività di consulenza tecnica esperite, il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, a fine dello scorso aprile, aveva inoltrato al gip del Tribunale la richiesta di archiviazione del procedimento «non ravvisando alcun nesso causale tra la condotta tenuta da Ciacci alla guida dell’autoarticolato e la determinazione del sinistro stradale in seguito al quale Zanardi riportava gravi lesioni”.

Come sta Alex Zanardi

Alex Zanardi, a un anno di distanza dall’impatto, sta proseguendo il suo lento ma progressivo percorso di recupero: ha subito numerosi interventi neurochirurgici che lo hanno portato a raccogliere piccoli, costanti progressi.

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