Siamo ancora molto lontani dalle condizioni che permettano di fissare le basi di un riassunto attendibile, in questa vicenda a tratti esasperata, a tratti prevedibile per via dell’innalzamento delle tensioni. Che l’addio alla Roma di Nicolò Zaniolo potesse essere doloroso, lo si poteva immaginare viste le premesse e la paradossale trasversalità all’incompatibilità ambientale toccata dal talento azzurro che, nella Capitale, era arrivato nell’ambito di una operazione parsa fin da principio devastante.
Ora che l’escalation lascia intendere la riapertura anche verso quel Milan che si era defilato, in un momento estremamente diverso, la fine è sempre più incerta. Solo tra poche ore, forse, potrebbe essere leggibile una qualche verità , in questa storia dalle sfaccettature notevoli.
- Zaniolo, l'inseguimento e la chiamata alla polizia
- Il forfait di Zaniolo: Roma chiude i giochi
- La fuga a La Spezia
- Il retroscena su Bournemouth
- Torna in auge il Milan
Zaniolo, l’inseguimento e la chiamata alla polizia
Nel giorno dopo all’inseguimento – ossessivo, condannabile e vergognoso – da parte di un gruppo di pseudo tifosi che sono stati poi allontanati dalla polizia contattata dal giocatore, anche sua madre Francesca Costa si è abbandonata a uno sfogo poi rimosso dai social e a poche frasi dense della insofferenza verso questo clima e del mancato intervento, probabilmente, della società per giungere a un punto di equilibrio.
Il forfait di Zaniolo: Roma chiude i giochi
Stavolta, però, è stato Zaniolo a non presentarsi a Trigoria, senza aver concordato con il club e la squadra questo secondo giorno di stop. Passi per il post inseguimento e una notte horror, a culmine di striscioni, contestazioni e insulti estesi anche a famiglia.
Una defezione, quest’ultima, che avrebbe irritato i Friedkin, già non concilianti con il personaggio Zaniolo al centro del gossip per i suoi amori, le relazioni stroncate sul nascere, l’uso smodato e disinvolto della sua immagine pubblica.
La fuga a La Spezia
Stamattina a Roma era atteso il rientro da La Spezia, dove vive la sua famiglia propietaria di una attività commerciale tra l’altro, per il consueto appuntamento al Fulvio Bernardini dove era programmato la sessione di allenamento mattutino. Non una comunicazione, non una segnalazione adeguata e proporzionata agli avvenimenti che avrebbero potuto condurre a un simile epilogo.
Il retroscena su Bournemouth
A complicare l’intreccio di queste ultime ore di mercato, il retroscena emerso e del quale ha dato conto Sky Sport: Zaniolo avrebbe maturato la decisione di accettare il Bournemouth, ma gli inglesi si sarebbero raffreddati nei suoi confronti. Dopo aver manifestato alla Roma la volontà di cambiare ed essersi escluso dalla lista dei convocati per la trasferta di La Spezia, il giocatore e la società avevano ripreso i contatti con il Milan, disposto tuttavia a prendere il giocatore solo in prestito con diritto di riscatto per un totale di circa 22-23 milioni. Una soluzione congrua alle possibilità di Maldini e Massara, in un momento societario delicatissimo.
Dalla sua il Bournemouth, pronto a includere anche il 10% sulla sua futura rivendita, aveva rilanciato a 30 milioni assecondando i desiderata del club dei Friedkin, ma non di Zaniolo. Un rifiuto palesato dalla sua mancata partecipazione all’incontro con la dirigenza della squadra inglese in zona retrocessione, situazione invisa all’attaccante spezzino. Nel frattempo, il Bournemouth ha investito quei 30 milioni su Traoré e salutato definitivamente Zaniolo, al quale rimane la flebile speranza Milan.
Torna in auge il Milan
Un gesto forte, dettato dalla volontà di chiudere un capitolo importante per Zaniolo. Non ci si lascia mai bene, con simili premesse. E anche il ritorno in auge del Milan dopo il Leeds se l’ipotesi è fondata, non può coincidere con il trasferimento immediato con una provocazione finale di questa portata.