Tre mesi dopo il grave infortunio al ginocchio, Nicolò Zaniolo vede la fine del tunnel. I tempi per il rientro in campo sono ancora lontani, ma il rinvio di Euro 2020, pur dovuto alla tragedia del Coronavirus, e lo slittamento della parte finale del campionato, danno al talento ex vivaio Inter la speranza di tornare in campo per l’ultimissima parte del campionato.
Intanto, intervistato da Sky Sport, Zaniolo è tornato sui drammatici momenti post-infortunio del 12 gennaio contro la Juventus: “Rivedendo l’azione ho ancora i brividi. Nei primi due giorni faticavo anche a parlare, l’ho capito subito. Poi ho metabolizzato e facevo il conto alla rovescia per tornare”.
Zaniolo ha poi raccontato di aver ricevuto un incoraggiamento molto particolare, quello di Luka Modric: “Mi ha scritto. Ci eravamo scontrati in Champions e in un’amichevole, gli avevo chiesto la maglietta e avevamo parlato un po’. È stato un grandissimo riconoscimento da un campione come lui”.
Poi una carrellata sui mister del cuore: “Devo molto a Di Francesco che mi ha inserito tra i grandi e a Mancini che mi ha convocato subito, non avevo mai giocato tra i professionisti”.
Infine il mea culpa per le bravate ai tempi dell’Europeo Under 21 dell’estate 2019: “Erano 2-3 giorni di fila che io e Moise facevamo dei ritardi alla riunione tecnica, ero arrivato a fine anno stremato e mi sono lasciato andare. Me ne assumo le conseguenze. Di Biagio ha scelto di dare un segnale alla squadra. Penso non succederà mai più, guardavamo poco il gruppo su WhatsApp con gli orari e giocavamo alla PlayStation”.
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