A un mese dall’inizio della sessione invernale di calciomercato a tenere banco è sempre il futuro di Zlatan Ibrahimovic. Per il momento l’unica certezza è quella che l’attaccante svedese ha chiuso l’esperienza biennale ai Los Angeles Galaxy, con tanti gol e magie, ma priva di titoli di squadra. Per il resto regna il mistero più assoluta sulla prossima destinazione dell’attaccante classe ’81.
La possibilità di tornare al Milan è concreta e rappresenta anzi una delle opzioni preferite dal giocatore, che non ha mai nascosto l’attaccamento ai colori del Milan dopo il distacco, forzato, del 2012, quando Ibra fu “spinto” ad accettare l’ipotesi del Paris Saint-Germain. La trattativa per il ritorno in Italia è appena iniziata e non è priva di criticità.
Anzi, secondo quanto riportato da ‘Sky Sport’ in casa rossonera regna il pessimismo. Se infatti il duo Boban-Maldini era in attesa di una risposta da Zlatan in merito alla proposta iniziale del Diavolo, 2 milioni netti per sei mesi con opzione per la stagione successiva, dall’entourage dello svedese fanno trasparire un pizzico di delusione per i contorni economici della proposta e vorrebbero puntare ad aumentare l’ingaggio, senza ovviamente toccare i bonus legati al rendimento del giocatore e della squadra.
Insomma, Ibrahimovic batte cassa, chiedendo uno stipendio superiore, ma pure una durata maggiore del contratto, ovvero subito di un anno e mezzo, facendo quindi cadere l’ipotesi dell’opzione sulla stagione successiva.
Fatto sta che in un’altra intervista, rilasciata a GQ Italia, lo svedese abbia lanciato segnali opposti, che fanno sperare non poco la dirigenza milanista: “Andrò in una squadra che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti. Solo così riuscirò a trovare gli stimoli necessari per sorprendervi ancora. Come calciatore non si tratta solo di scegliere una squadra, ci sono altri fattori che devono quadrare. Anche negli interessi della mia famiglia. Ci vediamo presto in Italia”.
Parole cui sembra mancare solo la parola “Milan”. Da capire se ai dirigenti rossoneri sarà concessa dall’attuale proprietà del club, il Fondo Elliott, la possibilità di ritoccare ulteriormente la proposta verso l’alto, o se magari si concretizzerà nell’immediato il cambio di proprietà.
Le alternative a Ibrahimovic rispondono ai nomi di Olivier Giroud e Mario Mandzukic, ai margini per motivi diversi al Chelsea e alla Juventus. I costi sarebbero in entrambi i casi più sostenibili, ma il fascino del ritorno di Ibra non avrebbe prezzo, né uguali.
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