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Zlatan Ibrahimovic torna al Milan: consulente del team dirigenziale. La nota e le parole dello svedese

Ibrahimovic al Milan, atto terzo: dopo le esperienze da calciatore nel 2010 e nel 2020, lo svedese sbarca ancora una volta in rossonero, stavolta da dirigente.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Zlatan Ibrahimovic al Milan, atto terzo. Tutto fatto per il ritorno, l’ennesimo, dello svedese in rossonero. Lo ha anticipato l’ad del Milan, Giorgio Furlani, al Financial Times, mentre i dettagli sono contenuti all’interno di un comunicato diramato nel primissimo pomeriggio. La “medicina” individuata dalla proprietà per curare i mali che stanno emergendo sempre più numerosi nel gruppo di Stefano Pioli, dunque, è ancora una volta la “solita”: Ibra.

Ibrahimovic al Milan, l’anticipazione di Furlani

Ma che farà lo svedese? Mica può ancora giocare. Di fatto, Re Zlatan inaugurerà nel Milan una nuova fase della sua carriera: quella da dirigente. Anzi, quella di consulente del team dirigenziale, come sottolineato da Furlani al Financial Times:

Portare un leader come Ibra in veste di consulente per il team dirigenziale sottolinea il nostro impegno per il successo futuro del nostro club.

Un ritorno che la proprietà americana ha fortemente voluto. Sono stati tanti, infatti, gli incontri preliminari con lo svedese nelle ultime settimane.

Ibra-Milan, atto terzo: i precedenti nel 2010 e nel 2020

Per Ibrahimovic si tratta della terza esperienza in rossonero. Le precedenti hanno portato bene, sia al Milan che a Ibra. Il primo approdo a Milanello dello svedese è datato 2010, all’apice di una lunga trattativa col Barcellona portata avanti da Adriano Galliani, che riuscì a riportare Zlatan in Italia, dove aveva indossato le maglie di Juventus e Inter, a prezzo di saldo. Ibrahimovic in rossonero vinse uno Scudetto nel 2010-11 e una Supercoppa italiana nel 2011.

La seconda avventura al Milan di Ibrahimovic è invece quella iniziata a gennaio 2020, dopo un paio di stagioni vissute a Los Angeles, nella MLS. Inizialmente contattato dal Napoli, su input di Carlo Ancelotti, Ibra è poi sbarcato a Milano dopo l’esonero di ‘Carletto’, deciso dal presidente partenopeo De Laurentiis. E in rossonero, approdato in una squadra a metà classifica, lo svedese avrebbe conquistato l’ultimo titolo nazionale nel 2022, da leader morale e carismatico dello spogliatoio. Il suo bilancio da calciatore nel Milan è di 93 gol in 163 partite.

Che farà Ibrahimovic in rossonero: consulente sul campo

Dopo le avventure sul campo, insomma, Ibra si prepara a vivere una nuova esperienza da consulente. Non indosserà giacca e cravatta e non siederà dietro una scrivania, però. In attesa che la nota del Milan chiarisca nel dettaglio quello che sarà il suo ruolo, non è difficile immaginare una presenza costante di Zlatan a Milanello, una sorta di sponda tra la proprietà e la squadra. Che in questo momento, viste le difficoltà degli ultimi tempi, ha proprio bisogno di uno come Ibrahimovic.

Torna Ibrahimovic: la nota del Milan e le parole di Zlatan

Attesissimo, ecco il comunicato ufficiale del Milan che annuncia il ritorno dello svedese: “Zlatan Ibrahimovic torna al Milan, per rafforzare la nostra cultura vincente. Ibra sarà partner operativo e collaborerà con il team di investimento globale della società. Zlatan ricoprirà il ruolo di senior advisor della proprietà, lavorerà in stretto coordinamento con proprietà e management con un ruolo attivo nelle operazioni sportive e commerciali. Si occuperà tra l’altro di sviluppo dei giocatori e formazione per alte prestazioni e progetti speciali come il nuovo stadio”.

Così invece Ibra: “Il mio amore per i rossoneri non avrà mai fine e l’opportunità di far parte del loro futuro in modo significativo è qualcosa che avrei solo potuto sognare. Sono grato a Gerry Cardinale per avermi messo a disposizione questa opportunità. Questa non è una decisione che prendo alla leggera. Ho pensato a lungo e intensamente ai primi passi della mia carriera post calcio giocato, e non potrei essere più entusiasta di iniziare questo viaggio come membro di RedBird e Milan. Per me e la mia famiglia, questo è davvero un ritorno a casa“.

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