“Ciao Giovanna, esempio di amore, vita e umanità”, la Sampdoria saluta così Giovanna Romanato, la tifosa doriana morta a 72 anni dopo aver vissuto dall’età di 10 con l’aiuto di un respiratore artificiale a causa di una grave forma di poliomelite.
La supporter blucerchiata, nata nel 1946, lo stesso anno della società doriana, è stata visitata nel corso degli anni da tanti storici giocatori della Sampdoria, da Lombardo a Chiesa, da Palombo a Karemberu, da Gastaldello a Eder. Prima dell’ultimo derby venne a trovarla anche il patron Massimo Ferrero.
“Il presidente Massimo Ferrero, dirigenti, tecnici, calciatori e dipendenti della Sampdoria piangono commossi la scomparsa di Giovanna”, è la nota del sito della Sampdoria. I funerali si svolgeranno sabato 23 febbraio alle 11.45 nella chiesa dei Diecimila Martiri Crocifissi in via Canevari a Genova.
“Nessun insegnamento vale quanto l’esempio. Giovanna Romanato è stata un esempio per tutti noi. Un esempio di amore, vita e umanità. Giovanna si è spenta questa mattina a 72 anni nella sua casa di via Canevari. Da quando ne aveva 10 viveva grazie all’aiuto di un respiratore artificiale che era ormai diventato parte di lei”.
“Viveva sorridendo, con coraggio, dolcezza e dignità, malgrado per la maggior parte delle sue giornate fosse costretta a farlo all’interno di un polmone d’acciaio stracolmo di adesivi blucerchiati, i colori della sua grande passione: la coetanea Sampdoria. La stessa Sampdoria che oggi – insieme con il suo presidente Massimo Ferrero, i suoi dirigenti, tecnici, calciatori e dipendenti tutti – piange commossa per la sua scomparsa. Ciao cara Giò, grande donna, genovese e sampdoriana. E grazie per tutto ciò che ci hai insegnato”.
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